ARRESTATO PER SFRUTTAMENTO E FAVOREGGIAMENTO DELLA PROSTITUZIONE

S.A. quarantenne incensurato della provincia di Ragusa, è stato arrestato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione dagli agenti della Sezione Volanti, diretti dal Commissario Capo Antonino Ciavola, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio predisposti dal Questore di Ragusa Filippo Barboso.

Nella mattinata del 30 marzo 2012, giungeva al “113” una telefonata che segnalava una ragazza che piangeva in strada in via Mariannina Schininà. Il personale di una volante si recava sul posto ed effettivamente accertava la veridicità della segnalazione; infatti, seduta su una panchina, vi era una giovane donna che piangeva. Gli agenti, intuendo subito che la triste situazione nascondeva qualcosa di grave, riuscivano mettere a proprio agio la ragazza e farsi raccontare tutta la sua storia e il motivo per il quale era in quelle condizioni.

La donna, un’italiana di 36 anni, avendo capito che i Poliziotti volevano aiutarla, raccontava tutta la sua vicenda; più precisamente riferiva al personale operante che, da circa una settimana, aveva iniziato ad esercitare l’attività di prostituta e che piangeva poiché era stanca di pagare il pizzo ad un tale, di nome S.A., che prima l’aiutava e poi pretendeva sempre più soldi per la sua protezione. La ragazza precisava che era stanca di pagare il suo sfruttatore il quale, nella serata del 29.3.2012, l’aveva picchiata, dandole dei pugni in testa, poiché lei gli aveva detto che aveva conosciuto un altro uomo con il quale voleva andare via.  La giovane donna, riferiva che era stata lei ha voler iniziare a prostituirsi, ma che senza l’aiuto di S.A. non ci sarebbe mai riuscita.

La triste vicenda era cominciata 15 giorni prima; la giovane donna, stanca di fare la badante, si rivolgeva a S.A., che aveva conosciuto in una nota “chat”, il quale la aiutava a fare la “Camera Girl”. Dopo qualche giorno di tale attività la giovane donna chiedeva a S.A. di aiutarla a fare la prostituta. S.A. rispondeva alla sua amica che anche lui aveva pensato che la prostituzione era la migliore strada da percorrere per ottenere dei lauti guadagni.

S.A., su richiesta della giovane donna, la avviava alla prostituzione; in particolare, le faceva da garante per affittare la casa e pubblicava su circa 15 siti internet gli annunci per procurare i “clienti” con le foto della donna in pose pornografiche. In cambio di tutto ciò S.A. avrebbe ricevuto dalla donna la metà dei guadagni.

La ragazza, mentre raccontava i fatti sopra narrati, era in preda ad un forte stato confusionale tanto che, agli agenti della Sezione Volanti, il suo racconto appariva inverosimile. I poliziotti a questo punto decidevano di vederci chiaro, iniziando un’indagine lampo che in poche ore portava all’arresto dello sfruttatore. Immediatamente  veniva organizzato un servizio di appostamento e osservazione che, nel giro di un pomeriggio, porterà ad accertare che quanto aveva dichiarato la giovane donna, purtroppo corrispondeva a verità, anzi emergevano fatti sempre più gravi. 

Gli agenti si recavano presso l’abitazione in cui veniva esercitato il meretricio, ubicata in centro storico. Appena entrati, effettivamente venivano riscontrati tutti gli indizi che aveva fornito la donna, compreso un manoscritto compilato da S.A., che doveva essere letto dalla ragazza quando telefonavano i clienti. Nel messaggio vi erano tutte le informazioni utili per raggiungere la casa e sul luogo in cui doveva essere parcheggiata l’auto.

A questo i poliziotti si nascondevano all’interno dello sgabuzzino della casa e riscontravano che effettivamente si presentavano o telefonavano svariati uomini che chiedevano prestazioni sessuali a pagamento.

Nel tardo pomeriggio, giungeva presso l’abitazione S.A., il quale aveva portato alla donna un pacco contenente circa 300 profilattici e lubrificante intimo in gel utilizzato per rapporti sessuali. Gli agenti, mentre erano nascosti nello sgabuzzino, sentivano che S.A. si alterava quando la donna gli faceva presente che non avrebbe più voluto fare la prostituta e che sarebbe andata via. A questo punto, per evitare il degenerare della situazione, i poliziotti intervenivano e arrestavano S.A. in flagranza di reato per aver favorito la prostituzione. Durante la perquisizione S.A. veniva trovato anche in possesso di username e password per gestire gli annunci pubblicati nei siti internet, relativi all’attività della giovane donna.

S.A., incensurato della provincia di Ragusa, ammetteva subito di aver voluto aiutare la giovane ragazza a fare la prostituta, cosi come lei stessa gli aveva chiesto. Ciò è vero, ma è anche vero che la giovane donna, così come lei stessa ha affermato ha disturbi psichici ed è stata in cura presso il centro di igiene mentale di Modica, pertanto, solo le Istituzioni l’avrebbero potuta aiutare e non il suo aguzzino. 

Di pari importanza alla complessa, quanto mai rapida indagine condotta dagli operatori della Polizia di Stato conclusasi con esito positivo, è il coraggio mostrato dalla vittima di denunciare i reati subiti. Se di successo si può parlare, questo è da attribuire, alla donna per aver rotto il silenzio ed essersi affidata alla Polizia di Stato, da sempre vicina alla gente.

L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Ragusa, vuol sottolineare che chiunque avesse bisogno dell’intervento degli operatori della Polizia di Stato, dovrà solo chiamare il 113 o recarsi presso l’ufficio denunce, per ricevere l’assistenza che merita.

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