ANGELICA SULL’ACCORPAMENTO DELLE PROVINCIE

Sull’argomento che maggiormente tiene banco in questi giorni, interviene il capogruppo consiliare dell’Udc al Comune di Ragusa, Filippo Angelica:

«Gli interventi che ho letto sull’accorpamento della Provincia di Ragusa a quella di Siracusa, non ultimo quello del sen. Giovanni Mauro, temo che servano solo a sviare l’attenzione a altre questioni, più importanti e che interessano maggiormente i cittadini. Il problema dell’accorpamento, in qualche modo marginale se si considera che comunque tale decisione dovrà passare al vaglio del Parlamento siciliano, viene usato, a mio avviso, come un alibi per potersi occupare di affari sui quali la politica locale ha ben poca influenza a scapito di problemi veri sui quali, invece, la classe politica locale dovrebbe far sentire la propria voce e lavorare di conseguenza».

«Mi piacerebbe, ad esempio – spiega Angelica – che ci si dedicasse a Università, rifiuti, infrastrutture. Soprattutto in questo periodo, in prossimità delle elezioni regionali, in modo che i cittadini possano esprimere il loro voto proprio come valutazione all’operato dei nostri politici. Quelli che ho elencato sono tutti argomenti che dovrebbero essere al centro della loro attività politica, ma che, invece, sembrano essere stati dimenticati».

Aggiunge ancora Angelica: «L’esperienza universitaria a Ragusa sembra essere arrivata alla sua conclusione e non rappresenta più un progetto credibile; l’Ato Ambiente, che dovrebbe occuparsi di gestione dei rifiuti, è nota ai cittadini non per l’efficienza del servizio per il quale, invece, si registrano numerosi disservizi, ma per la sospetta modalità con cui sono stati assunti 30 dipendenti senza dare a tutti i giovani ragusani la possibilità di competere al bando d’assunzione in modo paritario e per meriti. Non c’è un chilometro di autostrada e l’unica infrastruttura di cui potremmo vantarci se funzionante, l’aeroporto di Comiso, rischia di essere certificata come “cattedrale nel deserto” o come autodromo per ferraristi amatoriali. La classe politica ragusana, in definitiva, invece che usare le opportunità del territorio per far diventare l’area iblea un modello di sviluppo migliore di quanto già non fosse, è riuscita nel complicato risultato di far diventare la provincia di Ragusa un modello di “sottosviluppo” economico».

«I politici della nostra provincia – conclude il capogruppo dell’Udc – devono trovare il coraggio di smetterla di cavalcare i temi del momento e tornare a dedicarsi alle questioni che interessano davvero alle persone che li hanno eletti. O, quanto meno, trovare il coraggio di assumersi le proprie responsabilità per quanto hanno fatto o quanto avrebbero dovuto fare senza riuscirci!».

 

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