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ANCHE L’ULTIMO LIBRO DELLO PSICHIATRA ETNO-RAGUSANO E’ STORIA DI VITA DIFFICILE
31 Ott 2010 07:42
E’ stato presentato presso la sala conferenze dell’Ordine dei Medici di Ragusa, il romanzo “Io e Lei” di Salvatore Fichera, edito da Ismeca nella collana Narratori moderni.
Dopo il saluto del Presidente dell’Ordine dei Medici di Ragusa, Dr. Salvatore Criscione, la presentazione del libro è stato curata dal Prof. Gaetano Cosentini, che con l’affabulazione dotta arguta e fluida cui ci ha abituati, e con la quale ci ha – diciamolo pure – viziati, ha riassunto questa pregnante opera letteraria di Salvatore Fichera, psichiatra a Ragusa e catanese di nascita.
Goffredo, quasi cinquantenne, single (vive con l’anziano padre che morirà nel corso della storia), impiegato presso un’agenzia immobiliare della città etnea, d’improvviso si scopre malato di leucemia. Durante le sedute di chemio conosce Irene, matura signora malmaritata che vive anche lei il suo calvario oncologico del morbo di Hodgkin e con lei ha una intensa storia d’amore offuscata però da una richiesta della donna di aiutarla a studiare un impossibile piano per l’assassinio del marito e poi dal suo aver assistito all’agonia mortale dello stesso colpito da infarto senza chiamare soccorsi.
La nube scura di questi avvenimenti tuttavia non impedisce ai due amanti di vivere una indimenticabile vacanza a Venezia (un viaggio simile – ha ricordato Cosentini – ci riporta a Pirandello e alle atmosfere di Mann) al ritorno dalla quale tuttavia le condizioni di salute della donna peggiorano fino alla morte. Nel frattempo Goffredo rivede, casualmente, Marta, la compagna dei tempi del liceo, bellissima altera desiderata irraggiungibile allora, oggi, in piena crisi matrimoniale, disposta senza remore e senza indugi ad offrirsi a Goffredo ad installarsi in casa sua a vivere con lui un’altra storia d’amore conclusa da un suo ritorno alla vita con il marito.
Nessuna disperazione, tuttavia, per Goffredo che, anzi, nell’incontro con il giovane ingegnere Alessandro e con la sua “famiglia”, un cane, un merlo e due tartarughe acquatiche, famiglia ben più solida di quella “vera” ormai sfaldata con un padre a Milano succube di una brasiliana e la madre a Palermo con un altro uomo, trova la forza della speranza facendosi un po’ padre putativo del giovane.
Questi ritrovati affetti, questo prendersi cura di…permettono al protagonista di vivere la storia d’amore con la terza Lei, questa sì sempre presente assidua e non disposta a lasciare Goffredo, quella malattia che, dice il protagonista ad epigrafe della sua storia “è la mia lei ….e non mi abbandonerà mai come, invece, hanno fatto, in modi e per cause diverse, Irene e Marta!”.
Salvatore Fichera giunge con questo secondo romanzo Io e lei alla sua quarta prova narrativa (il precedente romanzo Enza e lo straniero ed i racconti di Storie di mondo e di paese e Storie di vite difficili) e questa nuova incursione nell’opera letteraria di più ampio respiro, quella che permette maggiore approfondimento di caratteri sentimenti psicologie individuali, rappresenta un esito maturo ben definito ed altrettanto ben individuato ed individuabile, come già, del resto, ci aveva fatto prefigurare la lettura di Enza e lo straniero.
Il tutto, ed è questo altro grande pregio di Salvo Fichera, raccontato con uno stile volutamente piano, sottotono, intimo, distaccato, estraniato, quasi parlasse ad un amico seduti davanti ad una tazza di caffè. (Daniele Distefano)
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