AGLI EUROPEAN FILM AWARDS SI PARLA ANCHE L’ITALIANO !!!!

Agli European Film Awards l’Italia vince due premi importanti, quello per la miglior commedia e quello per il miglior film di animazione.

Il premio per la miglior commedia va a La Mafia Uccide Solo D’Estate di Pif (al secolo Pierfrancesco Diliberto) che dopo il successo in televisione ha messo a frutto la propria esperienza maturata su dei set prestigiosi, come quelli di Un tè per Mussolini di Franco Zeffirelli e I Cento Passi di Marco Tullio Giordana.

Il film racconta la storia di Arturo ( da bambino lo interpreta Alex Bisconti, da adulto Pif), un uomo che nasce a Palermo negli ‘70 e dei suoi primi 20 anni di vita . Arturo è un uomo brillante, un sognatore che è da sempre innamorato di Flora (da bambina lo interpreta Ginevra Antona, da adulta Cristiana Capotondi)

Alle avventure personali e sentimentali del protagonista si intrecciano le vicende di cronaca della città di Palermo immersa nelle guerre di mafia e dei suoi protagonisti ( Rocco Chinnici,Carlo Alberto Dalla Chiesa,Giovanni Falcone, Paolo Borsellino), uomini coraggiosi  e spesso soli che tentano di combatterla uscendone sconfitti .

La Mafia Uccide Solo D’Estate ha già vinto quest’anno il David di Donatello per il miglior regista esordiente a Pif (premiato anche con il David Giovani) ; i Nastri d’Argento per il miglior regista esordiente e per il miglior soggetto (Michele Astori, Pif e Marco Martani); il Globo d’Oro per la migliore sceneggiatura, il Ciak d’Oro Alice Giovani per il regista. Nel 2013 ha ottenuto il premio del pubblico al Festival di Torino.

Il premio per il miglior film d’animazione invece va a L’arte Della Felicità di Alessandro Rak.

Il film del regista napoletano racconta la personale odissea di un pianista di talento, riciclatosi tassista, che dopo la notizia di un grave lutto che dopo la notizia di un grave lutto fa della sua auto sgangherata un rifugio da non abbandonare mai e nel quale ripensare alla propria vita. Muovendosi tra colori e ombre, presente e passato,  fantasmi, rabbia e voglia di cambiamento, ma anche un sottile humour, torna all’infanzia e rievoca il rapporto con il fratello buddhista, dal quale si era sentito tradito quando aveva abbandonato l’idea di una comune carriera musicale per andare a vivere in India. Una decisione a cui Sergio aveva reagito abbandonando a sua volta la musica. Il peregrinare fra le strade di Napoli è caratterizzato dagli incontri del tassista e le confidenze che gli fanno i suoi passeggeri, tra i quali una misteriosa e affascinante donna in lacrime, un’anziana e fiera matrona e lo “zio” filosofo (doppiato da Renato Carpentieri)

A scandire la storia del film prodotto da Big Sur in collaborazione con Mad Entertainment, Rai Cinema e Cinecittà Luce, ci sono le riflessioni sulla vita di un DJ che arrivano da una radio sempre accesa e una colonna sonora che comprende, oltre alle musiche originali di Antonio Fresu e Luigi Scialdone, tanti nomi della scena napoletana come Joe Barbieri,Annalisa D’Amato, Gnut,Ilaria Graziano, Guappecartò e Francesco Forni.

 

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