Addio Ragusa Prossima, sindaco Cassì: “Rispettiamo la decisione, faremo confronto in maggioranza”. Crescono le pressioni nel Centrodestra

Ragusa Prossima rompe con il sindaco Peppe Cassì. Con una nota dai toni insieme fermi e malinconici, firmata dalla presidente Lilla Anagni, il movimento civico ha annunciato «con grande rammarico, tristezza e delusione» la propria uscita dalla maggioranza e dall’amministrazione comunale.
Una decisione che segna la fine di una stagione politica e apre un nuovo capitolo nel panorama cittadino.

Il patto civico tradito

La motivazione, spiega la nota, è nella violazione di un “doppio patto politico pre-elettorale”: quello stipulato tra Cassì e il movimento, fondato sulla netta distinzione dai partiti del centrodestra, e quello con gli elettori, centrato sul civismo e sull’autonomia da ogni sigla politica.
Un equilibrio che si sarebbe incrinato con l’adesione del sindaco, del vicesindaco, del presidente del consiglio comunale e di alcuni consiglieri a Forza Italia.

«È in gioco la credibilità del movimento – scrive il direttivo – ma anche quella della politica e della democrazia. Rispettare i patti con i cittadini è necessario per ridare fiducia nella Politica e contrastare la disaffezione verso la partecipazione».

Il movimento annuncia una conferenza stampa per la prossima settimana, dove verranno illustrate le motivazioni e le prospettive future.
Nella stessa nota si ribadisce che «questa scelta non segna il fallimento del civismo», ma, al contrario, ne riafferma la forza come risorsa per la politica e per la comunità locale.

Cassì: “Rispetto e rammarico, ma si va avanti”

La risposta del sindaco Peppe Cassì è arrivata con toni improntati alla continuità e alla compostezza istituzionale.
Cassì ha espresso rammarico per la decisione del movimento e gratitudine per il contributo dato da Ragusa Prossima, con un ringraziamento particolare a Gianni Iurato e Giorgio Massari, quest’ultimo dimessosi dalla Giunta.

Il sindaco ha sottolineato come la sua amministrazione intenda proseguire senza scosse di linea politica, fedele al programma elettorale condiviso con le forze civiche che lo hanno sostenuto.
Nonostante il suo passaggio a Forza Italia, Cassì non ha finora modificato la composizione della Giunta, non ha inserito esponenti di partito né ha avviato aperture formali ad altre forze del centrodestra come Fratelli d’Italia.
Il programma amministrativo resta quello civico, condiviso con l’elettorato, mentre l’esperienza maturata alla Provincia – dove Cassì opera all’interno di una coalizione di centrodestra guidata dalla presidente Maria Rita Schembari (FdI) – sembra non avere, per ora, ricadute dirette sulla squadra di Palazzo dell’Aquila.

Negli ambienti politici si registra comunque la volontà del sindaco di aprire una fase di verifica interna, una sorta di confronto complessivo all’interno della maggioranza e delle forze che la compongono.
Un momento, viene fatto trapelare, per misurare la coesione politica, ridefinire equilibri e ripartire con maggiore slancio dopo l’uscita di una delle anime storiche del progetto civico. Cassì sembra che sia orientato a tener conto anche di Forza Italia., visto l’ingresso di più persone della maggioranza.

Forza Italia e il nodo politico sollevato da Mauro

Già ad agosto, prima dell’ufficializzazione della rottura, Gaetano Mauro, consigliere comunale di Forza Italia, aveva anticipato la questione chiedendo al sindaco «chiarezza e sincerità» sul nuovo corso politico.

«Mi trovo costretto a confermare il mio ruolo di opposizione costruttiva – aveva detto in aula – nei confronti di un’amministrazione che vuole mantenersi civica ma che, nei fatti, è guidata da un sindaco ora iscritto a Forza Italia».

Mauro aveva sottolineato il silenzio dei “fedelissimi civici” e l’assenza di un vero confronto con la base del partito, paventando il rischio di una gestione politica ambigua e di una maggioranza sospesa «tra civismo e centrodestra».
Aveva anche ricordato alcune criticità gestionali nella SRR, società di cui Cassì è presidente, e in passato aveva chiesto la revoca della delega allo sviluppo economico dell’assessore Giorgio Massari, accusato di scarsa incisività.

Fratelli d’Italia: “Cassì chiarisca la sua collocazione politica”

Con l’addio di Ragusa Prossima e le dimissioni di Massari, il tema della chiarezza politica è tornato centrale.
Luca Poidomani, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ha parlato di «una situazione sempre più complessa e incerta» che rischia di riflettersi sull’azione amministrativa.

«Il tempo della navigazione a vista è finito – ha detto –. Ragusa ha bisogno di una guida politica trasparente e responsabile. Il sindaco chiarisca se e come intende rapportarsi con le forze del centrodestra, finora escluse da ogni confronto».

FdI chiede che si apra un tavolo politico cittadino e che il centrodestra provinciale assuma un ruolo di coordinamento, anche alla luce della posizione di Cassì nella compagine provinciale.

Pd e Sinistra Italiana: “Una scelta che restituisce dignità alla politica”

Di segno opposto le reazioni del fronte progressista, che leggono la scelta di Ragusa Prossima come un gesto di coerenza e dignità politica.
Il segretario cittadino del Partito Democratico, Riccardo Schininà, ha sottolineato come la decisione del movimento civico sia «una delle poche scelte nobili di questi tempi».

«In un’epoca in cui la politica è ridotta a propaganda e i tempi delle decisioni sono dettati dai social – ha dichiarato – Ragusa Prossima ha compiuto un atto raro: ha preferito perdere potere piuttosto che perdere credibilità. È un gesto che restituisce fiducia e riconcilia i cittadini con la buona politica».

Anche Sinistra Italiana ha interpretato l’uscita come un momento di verità per la città.

«Il modello Cassì ha mostrato il suo vero volto – si legge nella nota del circolo cittadino –. Ora è evidente che la sua vicinanza alla destra è stata mascherata per coinvolgere settori moderati e progressisti».
Il partito invita ora le forze democratiche e civiche a costruire un nuovo progetto di città fondato su rigenerazione urbana, coesione sociale e cultura, con l’obiettivo di “un modello Ragusa” alternativo, fondato sulla giustizia sociale e sulla partecipazione.

Secondo la sinistra, l’uscita di Ragusa Prossima può diventare il punto di ripartenza per una nuova alleanza progressista che unisca competenze civiche, esperienza amministrativa e sensibilità sociale.

Un laboratorio politico in trasformazione

La crisi aperta dall’uscita di Ragusa Prossima mette il “modello Cassì” di fronte alla sua sfida più grande.
Da un lato, il sindaco insiste sulla continuità del progetto amministrativo in qualche modo apartitico; dall’altro, il panorama cittadino si riorganizza lungo nuove linee di schieramento, con Forza Italia pronta a giocare un ruolo di primo piano e Fratelli d’Italia che reclama spazio nel dialogo politico.

Nel frattempo, il fronte progressista intravede una nuova opportunità di convergenza: l’abbandono di Ragusa Prossima potrebbe diventare il catalizzatore di una stagione di ricomposizione del campo democratico. E chissà che ciò non porti presto a nuovi scossoni proprio all’interno dell’attuale maggioranza consiliare.
L’immagine a corredo di questa notizia è modificata con Ai

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it