“È sotto gli occhi di tutti che, dopo quasi tre anni, alcune cose sono state fatte, ma tante ancora ne devono essere fatte – sottolineano i primi cinque consiglieri – abbiamo preso sempre più coscienza che quello che la nostra città merita è un governo locale sempre più aperto, partecipativo, attento e soprattutto vicino alle esigenze di tutta la comunità; esigenze che, ormai da tempo, vengono ignorate. Spesso ci troviamo difronte a scelte amministrative non condivise. Spesso ci è stato detto di essere poco fattivi, ma spesso invece siamo stati poco ascoltati. Siamo pronti a continuare il nostro arduo lavoro all’interno del consiglio comunale, ma con una posizione più indipendente e critica. Ci impegneremo a portare avanti le nostre proposte e a contribuire alla costruzione di un futuro più proficuo per la nostra città, anche attraverso la critica costruttiva verso l’azione dell’amministrazione comunale”. Andrea Di Benedetto definisce l’attività amministrativa di Mario Marino “sterile, priva di programmazione e distante dai bisogni” e parla di settori alla deriva come il turismo, la cultura, lo sviluppo economico ed i servizi sociali privi di una guida politica”.

Ed il sindaco cui rimangono al fianco tre fedelissimi consiglieri, Salvatore Causarano, Deborah Iurato ed Enzo Giannone? “Parlano, parlano ma non dicono apertamente qual è la ragione del contendere – spiega il primo cittadino – questi consiglieri mi chiedono che gli assegni un assessorato. Non se ne parla, lo dico chiaro e tondo. Squadra che vince non si cambia. E noi stiamo lavorando più che bene: finanziamenti per opere pubbliche ed opere appaltate, raccolta differenziata all’82 per cento, riconoscimento ambientale con la Bandiera Blu e la Bandiera Verde. Per la cultura l’apertura del museo del Carmine è una realtà e per le politiche sociali sono stati spesi tutte le risorse. Io vado avanti con la squadra assessoriale che ho. Non cedo di un passo”.

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