“ABOLIRE LE MISURE. UN NUOVO WELFARE”

Ha per titolo “Abolire la miseria: un nuovo welfare” il convegno promosso dal gruppo consiliare del Pd di Ragusa, con il circolo “Rinascita Democratica” che cura la segreteria organizzativa, presentato questa mattina a palazzo dell’Aquila dai consiglieri comunali Mario D’Asta e Giorgio Massari, alla presenza del deputato regionale Nello Dipasquale e del consigliere comunale del movimento “Il Megafono”, Mario Chiavola. Il convegno, che si terrà lunedì 22 dicembre, a partire dalle 17, nell’auditorium della chiesa San Vincenzo Ferreri a Ibla, parte da un assunto molto semplice. “Abolire la miseria: un nuovo welfare – ha spiegato Massari – non sarà una accademica ricognizione dello stato dell’arte delle politiche di contrasto alla povertà in Italia, in Sicilia o a Ragusa, ma sarà una occasione di una riflessione politica e comunitaria, perché i livelli nazionali, regionali e locali decidano responsabilmente e presto sugli strumenti più appropriati per combattere la povertà. La comunità europea, con la raccomandazione 9/441 del 24 giugno 1992, chiede agli stati membri di adottare strumenti di “garanzia di reddito di ultima istanza”. L’Italia, insieme con la Grecia, è rimasto l’unico Paese a non disporre di uno strumento nazionale di sostegno al reddito delle persone in situazione di povertà”.

Il consigliere D’Asta ha poi aggiunto: “Il convegno seguirà questo ragionamento: esiste un rapporto diretto tra qualità della democrazia e povertà; una democrazia che non riesce a prendersi cura degli ultimi e dei poveri è una democrazia carente nella libertà dei propri cittadini di esercitare i propri diritti, in quanto privi della libertà dal bisogno. Il nostro modello di welfare ha pesato eccessivamente sulla famiglia ed in seno ad essa sulla donna per tutta una serie di servizi di cura e per assicurare l’essenziale a figli anche adulti; non è un caso che mentre in Italia il 56% dei giovani adulti vive con i propri genitori, la percentuale si riduce in Francia al 20%”. Esistono, insomma, modelli nuovi di welfare, come quello “generativo” promosso dalla fondazione Zancan e che propone un cambiamento di paradigma: dal welfare come costo al welfare come investimento. Ma esistono anche strumenti come il Reis, reddito di inserimento sociale, elaborato dal cartello nazionale contro la povertà, che raccoglie oltre 40 associazioni: dalle Acli ad Action aid, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, alla Caritas; dai Gesuiti per il sociale al Banco alimentare, dai Salesiani per il sociale a tantissime altre realtà. Il Reis prevede misure universalistiche a sostegno delle famiglie e dei singoli, con il carattere della continuità; un sistema che a regime impegnerà 7 miliardi di euro. “Ma esistono responsabilità proprie delle Regioni – è stato chiarito all’unisono dai consiglieri Massari e D’Asta – in ordine al contrasto alla povertà, per questo sarà importante la relazione del presidente Rosario Crocetta e l’intervento dell’on. Dipasquale firmatario insieme con l’on. Oddo, di una proposta di legge regionale, il ddl 408 del 2013, sul reddito minimo garantito e servizi per i meno abbienti”.

 

 

 

 

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