ADOZIONE PIANO PAESISTICO PROVINCIALE

E’ stato predisposto, ed è in corso di notifica al TAR di Catania, il ricorso avverso l’assessorato regionale beni culturali e della identità siciliana per l’adozione del piano paesistico provinciale, sulla base del mandato conferito dall’amministrazione comunale al dirigente del settore avvocatura dell’ente, dott. Angelo Frediani.

Sostanzialmente i punti salienti sviluppati nel ricorso riguardano: l’illegittimità del procedimento per mancata attivazione della procedura di valutazione ambientale strategica (il piano ha incidenza sull’ambiente); l’assenza della necessaria pubblicità per l’adozione dello strumento richiesta dalla normativa specifica (concertazione istituzionale, partecipazione dei soggetti interessati e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, ampie forme di pubblicità che avrebbero dovuto essere precedenti e coeve all’adozione del piano); l’applicazione, ritenuta arbitraria perchè non prevista per legge, alla pianificazione paesistica della procedura a due fasi (adozione ed approvazione dopo la presentazione di osservazioni) che è invece propria della “dichiarazione  di bellezza panoramica”; la redazione in scala non idonea delle planimetrie allegate al piano per cui non sono rilevabili gli esatti confini delle aree sottoposte ai vari livelli di tutela, comportando una possibilità di errore non irrilevante; la mancata aderenza tra l’esigenza di tutela del paesaggio con lo sviluppo sostenibile, dal momento che l’obiettivo primario del piano paesistico, previsto espressamente dalla legge, è  quello di “porre la necessaria tutela ambientale e la esigenza di conservazione del territorio al servizio dello sviluppo culturale, economico e sociale della collettività amministrata”; l’invasione di ambiti urbanistici che sono estranei alla funzione del piano con la disposizione di una disciplina di divieti che contrasta anche con previsioni legislative. Nel ricorso si  contestano anche le misure interdittive  predisposte in assenza di attività partecipativa dei destinatari.

“Da come il piano è strutturato –  specifica il sindaco Dipasquale – traspare che l’assessorato regionale ha unicamente preso di mira in maniera rigorosa la tutela ambientale del territorio con pesanti prescrizioni, se non addirittura divieti, per le attività previste dalla legge. E’ stata colpita in particolare l’attività agricola nella sua possibilità di espansione e rinnovamento. Confidiamo in un esito positivo del ricorso, e soprattutto nella riapertura di un confronto aperto e produttivo con tutti i soggetti istituzionali coinvolti”.

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