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DUE ARRESTI E DUE DENUNCE DEI CARABINIERI
26 Giu 2013 18:02
Ieri mattina presto è scattato un altro intervento antidroga dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ragusa, unitamente a quelli della Stazione CC di Ibla e a una squadra cinofili del Nucleo CC di Nicolosi (Ct) con il cane Mike.
Dopo il fortuito ma proficuo blitz nella fumeria di cannabis in centro a Ragusa alcuni giorni or sono, i militari dell’Arma avevano il sospetto che ci fosse un’“auto-produzione” di cannabis indica locale, una specie di spinello a chilometro zero. Fatte opportune e discrete domande in giro, girava voce che due fratelli, studenti ventenni incensurati, si fossero dedicati alla coltivazione di canapa nelle campagne circostanti la statale 115 tra Ibla e Modica. A seguito di minuziosi accertamenti e pedinamenti, i carabinieri di Ibla hanno capito che si trattava di un appezzamento agricolo in località “Cozzo d’oro”.
A questo punto hanno interessato il Pubblico Ministero, dott.ssa Serena Menicucci, chiedendole di emettere un decreto di perquisizione che immediatamente è arrivato, giusto in tempo per far arrivare il Labrador Mike da Nicolosi e, ieri mattina prima dell’alba procedere alla ricerca dello stupefacente.
Uno dei due fratelli indagati era a casa d’amici a giocare alle carte. Suonato il campanello, i carabinieri hanno notato uno strano movimento all’interno, dove c’erano una decina di giovani, e hanno fatto arrivare il cane Mike. Il cucciolone ci ha messo ben poco a trovare i quattro pacchetti occultati in giro per casa, tutti contenenti marijuana già essiccata, per un totale di quaranta grammi scarsi. I due inquilini dell’appartamento, GG. E C.R. entrambi ventenni, sono stati denunciati a piede libero per detenzione in concorso di stupefacenti a fini di spaccio.
Prelevato uno dei due presunti coltivatori, questi è stato portato in campagna, alla ricerca della canapa indiana. Qui i militari e l’indagato sono stati raggiunti dall’altro fratello. I due, dopo che il cane Mike ha “annusato” le tre piante di cannabis indica sparse per la proprietà e adeguatamente invasate e innaffiate, hanno ammesso spontaneamente la titolarità dei tre arbusti e sono stati arrestati.
C.G. e S.G., ventenne e diciannovenne, dopo le operazioni di foto-segnalamento sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Il Pubblico Ministero, considerando la totale incensuratezza dei due giovani e il limitato numero delle piante detenute, e che le due cose insieme non consentono di applicare la custodia cautelare, in serata ne ha disposto la remissione in libertà, anche perché, tolte loro le piante e in assenza di semi, appare piuttosto difficile che nel breve periodo possano ricominciare a produrre “erba”.
Sembra, dai recenti riscontri operati tra Marina di Racusa, Santa Croce Camerina e il Capoluogo ibleo, che il consumo di derivati della canapa indiana (Marijuana e Hashish) stia dilagando tra i giovani appena maggiorenni o addirittura minorenni. Questo “sballo” da pochi euro, prodotto in zona artigianalmente, dai ragazzi ritenuto a torto innocuo o – al più – di poco più nocivo di una normale sigaretta, al contrario, è dimostrato che bruci milioni di neuroni ad ogni assunzione, portando alla lunga a problemi neuro-psichiatrici molto seri, senza pensare alla forte dipendenza psicologica ma anche fisica che il principio attivo, il delta-9-tetraidrocannabinolo, produce.
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