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Scoppia il caso dei pomodorini siciliani: 400 casi di Salmonella in Europa, Regione smentisce
30 Ott 2025 14:10
Pomodorini siciliani “sotto accusa” per la Salmonella: l’allarme europeo, la smentita della Regione e il rischio danni ai mercati.
Dopo il nuovo report congiunto di ECDC (Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie) e EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), che collega un’epidemia di salmonellosi scoppiata in 17 Paesi europei a pomodorini prodotti in Sicilia, si è acceso un dibattito che rischia di avere conseguenze pesanti per il comparto agricolo dell’isola.
Secondo il documento, il focolaio – legato al raro sierotipo Salmonella Strathcona ST2559 – avrebbe causato 437 casi tra gennaio 2023 e settembre 2025, di cui 123 in Italia, con segnalazioni anche in Canada e negli Stati Uniti da viaggiatori di ritorno dal nostro Paese. Le indagini epidemiologiche e microbiologiche condotte in Austria e in Italia avrebbero individuato come “probabile fonte del contagio” i pomodorini ciliegino coltivati in Sicilia, già finiti sotto osservazione in un’analoga indagine nel 2011.
Il report europeo cita inoltre un episodio del 2024 in Toscana, dove 240 bambini di 39 scuole erano stati colpiti da gastroenterite, poi ricondotta a casi di Salmonella Strathcona. Le analisi, in quel caso, avevano portato a campionamenti mirati e a un piano di controlli lungo la filiera agricola, fino all’individuazione del batterio in un campione d’acqua per l’irrigazione, che avrebbe potuto rappresentare una possibile fonte ambientale della contaminazione.
La replica di Sammartino: “Nessuna contaminazione accertata sui pomodorini siciliani”
La reazione della Regione Siciliana è stata immediata.
L’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione, Luca Sammartino, ha smentito categoricamente qualsiasi ipotesi di contaminazione:
“Le verifiche condotte dalle autorità sanitarie regionali e nazionali, così come i dati riportati nel recente rapporto congiunto di Ecdc ed Efsa, non hanno rilevato alcun caso di contaminazione sui campioni di pomodoro prelevati in Sicilia. Ma quale salmonella — ha dichiarato — i pomodorini ciliegini siciliani fanno bene alla salute e sono buoni!”.
Secondo Sammartino, dunque, l’allarme diffuso rischia di generare un effetto distorsivo nei mercati e di danneggiare un comparto che rappresenta un’eccellenza del made in Italy agroalimentare.
Un contesto europeo complesso: tra focolai e nuove zoonosi
Il caso dei pomodorini si inserisce in un quadro europeo di crescente allerta sanitaria legata alle malattie di origine alimentare.
Nei rapporti di ECDC ed EFSA del 2023 e del 2024, la salmonellosi è risultata la seconda infezione più comune in Europa dopo la campilobatteriosi, con oltre 77mila casi, mentre la listeriosi ha raggiunto i livelli più alti dal 2007.
Solo pochi mesi fa, l’UE aveva individuato un’altra fonte di salmonella in semi germogliati prodotti in Italia, e già nel 2022-2023 un focolaio di listeriosi da salmone affumicato aveva interessato più Paesi, compresa l’Italia.
Un contesto che richiede, secondo gli esperti, un approccio integrato One Health, capace di collegare salute pubblica, sicurezza alimentare e tutela ambientale per prevenire la diffusione di zoonosi lungo le filiere globali.
Tra allarme e cautela
L’allarme lanciato dal report europeo è dunque un campanello importante per la sorveglianza sanitaria, ma la mancanza di prove dirette di contaminazione nei pomodorini siciliani e la reazione immediata delle autorità regionali invitano alla prudenza.
Nel frattempo, il rischio più immediato è quello economico: un danno reputazionale e commerciale per uno dei simboli del made in Sicily, protagonista di esportazioni in tutta Europa.
Tra la necessità di vigilare sulla sicurezza alimentare e quella di difendere l’eccellenza agricola siciliana, la partita resta aperta.
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