Vacanze “alternative”: la Strada Romantica di Sicilia, da Piazza Armerina a Cefalù

Dalle coste mediterranee a quelle tirreniche passando per l’interno di un’isola che offre non solo mare ma anche storia, cultura e paesaggio. Un percorso di 220 chilometri è quello che offre un intinerario a molti sconosciuto: quella della Strada romantica di Sicilia con partenza dalla Villa del Casale vicino Piazza Armerina ed arrivo a Cefalù. Un itinerario che permette di “toccare” il lago di Pergusa, le città di Enna e Calascibetta, il lago Nicoletti, la riserva naturale dl Monte Altesina, il piccolo borgo di Villadoro. E poi ancora Sperlinga, Nicosia, la riserva naturale dei monti Sambuchetti, Mistretta e la sua Valle delle cascate, Santo Stefano di Camastra affacciata sul Mar Tirreno, Castel di Tusa ed in ultimo Cefalù. Da chi nasce l’idea di questo itinerario? E’ stato l’architetto Antonio Sabella, particolarmente attratto da questa parte della Sicilia dove ha vissuto sin dalla nascita, per alcuni periodi dell’anno, in questi luoghi a studiare questo itinerario.

La strada Romantica di Sicilia è percorribile in auto, moto, bici o a piedi.

“Dalla Villa del casale, edificio romano del periodo tardo antico, dichiarato Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, con accanto la cittadina di Piazza Armerina, si prosegue per il lago di Pergusa, la citta di Enna, città definita Urbs Inexpugnabilis, dai romani per la sua imprendibilità, Ombelico di Sicilia, per la sua centralità geografica rispetto all’Isola, e Belvedere di Sicilia, per le vedute panoramiche che da qui si hanno nelle varie direzioni – si spiega nell’itinerario proposto – e poi Calascibetta con accanto il villaggio Bizantino composto da una serie di ambienti scavati nella roccia su cui si distinguono delle chiese bizantine. Da qui si riprende la strada ritornando a luoghi naturalistici quali il lago Nicoletti, noto in ambito regionale grazie alle tante attività che vi si praticano, tra cui particolarmente floride sono la pesca e gli sport acquatici. Si incontra poi la riserva Naturale del Monte Altesina, conosciuto per essere stato localizzato dal geografo arabo Abu Abdallah Muhammad al-Idrisi ibn Idris nel 1154. Nello stesso anno il territorio siciliano fu diviso in tre valli, (Val di Noto, Val di Mazzara, Val Demone) proprio dal geografo arabo. Proseguendo si giunge a Sperlinga col suo castello rupestre incastonato nella roccia. Il comune fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Il castello è inoltre rinomato per la presenza di una scritta postuma in latino scolpita sull’arco a sesto acuto nell’androne del Castello: ‘Quod siculis placuit solo sperlinga negavit’, scritta postuma che si riferisce alle vicende dei Vespri Siciliani (1282) quando una guarnigione francese di angioini si asserragliò all’interno del castello e resistette all’assedio per oltre un anno – prosegue ancora l’esposizione del percorso – Nicosia, ricca di numerosi feudi baronali che incrementarono il proprio patrimonio architettonico ed artistico che, correndo attraverso il rinascimento e l’era barocca, giunge fino all’800 con i raffinati palazzi gentilizi della ‘città dei 24 Baroni’. Da visitare i dipinti del tetto ligneo nella cattedrale, unico in tutta Europa. Da qui si giunge alla riserva naturale dei monti Sambughetti ed a Mistretta. La cittadina, detta anche la ‘Sella dei Nebrodi’ per la particolare conformazione. Il panorama che si può ammirare dalle parti più alte del paese è spettacolare: dai boscosi monti si scende con lo sguardo fino al mare, con sullo sfondo le Isole Eolie. Se a questo si aggiunge che durante l’inverno il paese è ricoperto di neve, lo scenario cui si può assistere è davvero incantevole. Nella vallata sotto Mistretta, si possono ammirare delle cascate create dai salti d’acqua di un torrente che attraversa delle gole. Si giunge a Santo Stefano di Camastra un abitato dal caratteristico impianto urbanistico geometrico dove dai suoi terrazzi si può ammirare uno spettacolare tramonto del sole che affonda sul mar Tirreno, che rende unica e romantica la strada intrapresa. Ultime due tappe: Castel di Tusa, un piccolo borgo sul mare Tirreno e Cefalù dove è possibile ammirare l’affascinante cattedrale arabo-normanna e ricca di un’influenza normanna dopo la sua conquista nel 1063”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it