Dopo anni di attesa, splendore ritrovato: riapre al culto il Santuario delle Milizie

Le pareti candide come la neve, gli stucchi splendenti, le tele spolverate, la navata nord restaurata, il calco del piede del cavallo – del bianco destriero che portava in groppa la Vergine Santissima durante la pugna del 1091 fra Normanni e Saraceni – che rafforza la leggenda dell’aiuto ai cristiani, interamente ripulito e pronto per destare stupore e curiosità.

Tutto questo è stato visibile oggi, varcando la grande porta d’ingresso dell’antico Eremo delle Milizie, sito a monte della frazione di Donnalucata, riaperto al culto dopo i lavori di restauro eseguiti grazie a un finanziamento di circa mezzo milione di euro. Di gente ce n’era, all’interno e all’esterno del Santuario, un sito mariano che fa parte del “Cammino dei luoghi mariani” dell’Isola. Ha partecipato in prima persona per godersi lo spettacolo del tempio restaurato.

Un restauro che arriva nella settimana dedicata ai festeggiamenti della Madonna delle Milizie, in corso in città. Presente il sindaco Mario Marino e la sua giunta, il vescovo di Noto Mons. Salvatore Rumeo, il soprintendente ai Beni culturali di Ragusa Antonino De Marco, padre Ignazio La China, rettore del Santuario, e alcuni sacerdoti di Scicli. Presenti pure i progettisti, che hanno indicato nei dettagli i lavori eseguiti.

«Un restauro partito dall’esterno, con la torre campanaria, l’arco a volta dell’ingresso dallo spiazzale esterno all’immobile, il portale di ingresso ed il vestibolo – ha detto il progettista Sandro Portelli –. Fin dal 2018 si lavora a questo progetto, che ha avuto il finale negli ultimi mesi. È stata consolidata la volta ed è stata restaurata la cappella nord, che è un gioiello prezioso, intervento che era stato suggerito dall’ex soprintendente Rosalba Panvini. Interventi anche per eliminare e fermare la risalita dell’umidità dal basso».

A spiegare l’esistenza del calco del piede del cavallo della Madonna è stato padre Ignazio La China: «La chiesa era stata costruita proprio per mettere in salvo l’orma del cavallo. Oggi accogliamo con soddisfazione il restauro realizzato, che ci riconsegna una chiesa rivista in ogni suo angolo e che potrà essere fruita dalla comunità».

E poi l’assicurazione che presto verrà sottoposta a restauro l’antica statua della Madonna: «Sono state tolte le brutture per dare magnificenza al luogo – ha detto il soprintendente De Marco –. Al più presto mi farò carico del restauro della statua della Madonna, chiedendo alla Regione i fondi per il biennio 2025-2026».

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