Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
IL VELENO PER TOPI …
03 Gen 2012 20:30
Un pericolo spesso purtroppo sottovalutato è rappresentato dal veleno per topi. Capita che nei giardini o in casa (soffitte, garage, locali tecnici, etc.) vengono collocate esche di “rodenticidi” sotto varia forma.
… e spesso purtroppo ci si dimentica di tali esche …
Il problema non è tanto il dimenticarsene, quanto avere la consapevolezza della loro pericolosità. Prima di collocarle, infatti, si dovrebbe valutare attentamente l’accessibilità delle esche stesse ai nostri animali domestici da compagnia e non solo … anche un bambino molto piccolo potrebbe essere attratto da qualcosa di colorato (come spesso è l’esca). Le Ditte specializzate nella derattizzazione in varie tipologie di stabilimenti, infatti, collocano le esche all’interno di trappole (spesso riducibili ad un semplice tubo a “T”) la cui accessibilità è possibile esclusivamente ai roditori.
Ad ogni modo tali tipologie di veleni, agiscono sul meccanismo di coagulazione dell’organismo che li ingerisce.
In pratica il roditore (… o il cane!) non avrà effetti nocivi nè sintomi immediatamente dopo l’ingestione, ma pian piano che il veleno viene assorbito i meccanismi della coagulazione del sangue non funzioneranno bene e potranno verificarsi emorragie di varia entità. Per completare il meccanismo di azione del veleno potranno volerci anche alcuni giorni, trascorsi i quali un intervento terapeutico potrebbe essere oramai troppo tardivo.
Esiste un protocollo terapeutico a lunga durata, che prevede la somministrazione di un farmaco specifico per diverse settimane. Il medico veterinario saprà, anche con l’ausilio di accertamenti specifici di laboratorio sui tempi di coagulazione, quando e come instaurare tale protocollo e come implementarlo con altre terapie e/o accorgimenti.
Quel che è importante è senz’altro che, una volta certi che il proprio amico a 4 zampe abbia ingerito le esche avvelenate, ci si rechi al più presto dal medico veterinario anche senza la presenza di sintomi evidenti; comparsi tali sintomi, infatti, la situazione si presenterà ancor più grave.
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