SBARCHI IN SICILIA E FUGHE IN MASSA DAL NORD AFRICA

Stamattina uno sbarco nelle nostre spiagge (Punta Secca ) con un ferito. Il ministro Maroni e Berlusconi fanno una breve visita a Mineo per visionare un possibile centro di accoglienza per l’emergenza umanitaria, come la ha definita lo stesso ministro, poi rapido rientro nella capitale perché è arrivata la notizia di imputazione del premier. Noi viviamo in questa punta avanzata del Mediterraneo, che costituisce la testa di ponte per tutto il nord Africa: soltanto 70 Km ci separano dalla Tunisia (e siamo più a sud di Tunisi n.d.r.). La situazione politica esplosiva che fanno registrare tanti paesi nostri vicini prossimi, ci mette in una situazione altamente critica. Qui non stiamo parlando di immigrazione clandestina e neppure di emergenza umanitaria, è uno sconvolgimento di tutti gli stati nord Africani, includendo pure l’Albania, l’Iran, ecc.

Se è urgente predisporre accoglienza a chi è già nel nostro territorio, è ancora più urgente che l’Italia e l’Europa si attivino per evitare questo esodo di massa Il nostro ministro degli esteri, sicuramente allertato con largo anticipo dai servizi di intelligence, anziché occuparsi delle carte di Montecarlo, avrebbe potuto occuparsi di politica estera, coinvolgendo in tempo l’Europa, ed evitare questi scenari. Le premesse per questo epilogo c’erano tutte. Noi siamo preoccupati, perché qui, siamo in presenza di una situazione che, se non adeguatamente seguita ed inquadrata, rischia di essere destabilizzante per le nostre piccole realtà e per tutta la nazione. Bisogna prevedere interventi umanitari in loco, non si può pensare alla Sicilia e all’Italia come un posto di “delocalizzazione”di intere generazioni di nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. Ci siamo già sentiti con i nostri rappresentanti politici, che, condividendo le nostre stesse preoccupazioni, stanno attenzionando questa  situazione ,che pone la Sicilia, terra di frontiera, in una situazione assolutamente drammatica.

 

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