500 migranti respinti da Malta, reclusi in Libia ?

Si ritiene che un gruppo di circa 500 migranti sia finito in detenzione a seguito di un’operazione di respingimento in Libia. Due organizzazioni umanitarie, l’ONG internazionale Alarm Phone e l’ONG italiana Emergency, hanno confermato la scomparsa di un’imbarcazione nel Mediterraneo centrale con circa 500 richiedenti asilo, tra cui un neonato e donne incinte. Alarm Phone ha confermato di aver perso il contatto con la barca da mercoledì mattina.

A quel tempo, la barca era in difficoltà senza motore funzionante in alto mare a circa 320 km a nord del porto libico di Bengasi e a più di 400 km da Malta e dalla Sicilia. Giovedì, l’ONG italiana Emergency ha dichiarato che la sua nave Life Support e la Ocean Viking, un’altra nave di aito umanitario, hanno cercato la barca scomparsa per 24 ore, ma non hanno trovato alcuna traccia o di alcun naufragio. In un incidente separato, l’ONG tedesca SOS Humanity ha affermato che 27 migranti sono stati salvati in mare da una petroliera e riportati illegalmente in Libia.

La petroliera “P long Beach” presumibilmente coinvolta in questo caso è di proprietà della società greca Performance Shipping. In base al diritto umanitario internazionale, i richiedenti asilo non possono essere rimpatriati con la forza in paesi in cui rischiano un trattamento duro e in Libia sono stati ampiamente documentati abusi sui rifugiati. Finora quest’anno sono arrivati via mare in Italia più di 47.000 rifugiati, rispetto ai circa 18.000 nello stesso periodo del 2022. foto di repertorio

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