156 MAMME LASCIATE SOLE

Succede che in Italia 156 studenti diversamente abili delle scuole medie superiori non possano frequentare le lezioni dall’inizio dell’anno scolastico perché l’ente Provincia non espleta il servizio del trasporto e dell’assistenza specialistica per mancanza di fondi. Questo scempio disumano avviene nella Provincia di Ragusa e le mamme protestano ad oltranza da circa una settimana incatenate e, due di loro, attuando lo sciopero della fame perché il Presidente Crocetta ha pensato male di staccare la spina.
Il servizio, che ha un costo mensile di 265 mila euro, potrà essere assicurato solo per appena due settimane dopo che il commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, ha predisposto il bilancio di previsione apponendo 120 mila euro. Non basta. Serve una soluzione definitiva.
Queste famiglie vivono in una terra dove alcuni senatori ragusani, contemporaneamente alla loro protesta, presentano emendamenti al D.l. 101/2013 sulla Pubblica Amministrazione al Senato della Repubblica riguardanti la proroga dei contratti ai Dirigenti delle oramai decadute, o presunte tali, Province. Paradossalmente – ma neanche tanto per la nostra cara Ita(g)lia – per l’emendamento sopracitato, presentato ed approvato al Senato, la Provincia di Ragusa sarà costretta ad avere un Dirigente inutile e retribuito con soldi pubblici ma non i fondi per espletare il servizio ai diversamente abili.
Speriamo almeno che il nostro caro Governatore Crocetta stia vicino a queste mamme. Potrebbe iniziare da subito con un atto eclatante e altamente simbolico e già promesso il 30/10/2012 in diretta TV: tagliare del 50% il suo stipendio di governatore che ammonta ancora a 311 mila euro l’anno.
I consiglieri comunali di Ragusa del Movimento 5 Stelle hanno, come segno forte di protesta, lasciato l’aula consiliare qualche secondo dopo l’inizio della seduta per poter affermare che prima di ogni cosa viene la salvaguarda dei diritti. Prima di ogni cosa. Chiedono espressamente, ai deputati regionali, l’immediata convocazione della commissione parlamentare II – Bilancio e Programmazione atta a trovare le risorse necessarie a mantenere attivo l’indispensabile servizio.
Le mamme pretendono che sia garantito il diritto allo studio così come previsto nella Costituzione. Pretendono una politica di servizio e di sacrifici. Non sacrifici solo da parte dei cittadini.

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