Vittorio Fortunato: è tornato libero il macellaio di Ragusa. Sul dna resta il segreto istruttorio

E’ tornato in libertà il macellaio di Ragusa, il presunto padre del neonato Vittorio Fortunato che era stato soccorso in via Saragat dalle forze dell’ordine. Erano state chiamate proprio dal macellaio il quale era stato arrestato con l’accusa di abbandono di minore. Ma lui, come ha riferito anche il suo avvocato Michele Sbezzi, ha sempre detto di non aver abbandonato il piccolo, piuttosto si era preoccupato di farlo ritrovare per il trasferimento in ospedale. Come è ormai noto, Vittorio Fortunato sarebbe suo figlio, l’avrebbe avuto con una donna di Modica che al momento del parto, avvenuto in casa, l’avrebbe chiamato per poter portare il bambino in ospedale. Ma poi l’uomo avrebbe deciso, forse per paura o per non dare la paternità, di farlo ritrovare dinnanzi la propria macelleria. Oggi, su richiesta del pm, il Gip ha disposto la scarcerazione e dunque il macellaio è tornato adesso un uomo libero. Toccherà al Gup, non appena il pm dichiarerà concluse le indagini, decidere se si raffigurano dei reati e dunque avviare in caso il relativo processo.

Se sia davvero lui il padre di Vittorio Fortunato, così come se la donna di Modica sia davvero la madre (come tra l’altro lei sostiene), gli inquirenti lo sanno già, in quanto sono arrivati i risultati del dna che però al momento sono coperti dal segreto istruttorio. Ma è assai probabile che siano entrambi i genitori di Vittorio Fortunato, il piccolo che nel frattempo è stato adottato. La Procura – titolare dell’inchiesta, il sostituto Francesco Riccio – ha ravvisato che non sussisterebbero piu’ le esigenze cautelari e il gip, Eleonora Schinina’ ha disposto la scarcerazione. E’ probabile che la conclusione delle indagini sia ormai vicina. Assieme al commerciante e’ indagata anche la madre del neonato, chiamato Vittorio Fortunato dal personale sanitario dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, che se ne e’ preso cura fino al suo affidamento preadottivo. L’ipotesi investigativa per lei e’ di concorso nell’abbandono di minore. Il 4 novembre scorso la donna avrebbe chiamato il commerciante, con cui aveva avuto una relazione per chiedere aiuto.

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