VIGILI DEL FUOCO: SERVE LEGGE QUADRO SU INCENDI

«Ogni estate si ripete la stessa musica. L’Italia flagellata dagli incendi boschivi, politici che si rincorrono a fare dichiarazioni stampa che
poi si dimenticano ad emergenza finita, vigili del fuoco impegnati senza sosta nonostante la legge quadro sugli incendi boschivi affidi ad altri e non ai pompieri i compiti di spegnimento. Come organizzazione sindacale dei vigili del fuoco ci chiediamo che cosa aspetta la politica a discutere del problema e mettere all’ordine del giorno la riforma della legge quadro sugli incendi boschivi?».
È quanto dichiara Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, commentando le incessanti notizie sugli incendi. «Riteniamo l’attuale legge quadro -prosegue il sindacalista- foriera di sperpero di denaro pubblico e di confusione nel coordinamento e comando delle emergenze relative agli incendi boschivi, a causa della frantumazione delle competenze istituzionali, della pluralità dei soggetti coinvolti, e dei costi di tutte le strutture incaricate della lotta, che -aggiunge- il più delle volte, operano senza una vera e propria organizzazione, poichè molteplici sono gli enti a cui viene affidato tale compito. La stessa corte dei conti, nelle relazioni annuali sugli
incendi boschivi, ha evidenziato criticità di questa natura». «Ormai tutti sanno che un incendio boschivo, o lo si spegne subito perche si è in grado di arrivare sul posto nell’immediatezza, oppure è necessario ricorrere all’uso dei mezzi aerei che hanno un costo enorme e –prosegue Giuseppe Musarra, segretario regionale del Conapo Sicilia si dica ciò che si vuole, ma la realtà è questa: l’unico corpo antincendio in Italia che ha un servizio di immediato pronto intervento 24 ore su 24 sono i vigili del fuoco, anche se paradossalmente la legge non ci affida questo compito che sovente facciamo proprio per evitare il degenerare degli incendi, anche se a causa degli organici inadeguati e della mancanza di specifici finanziamenti, questo ci comporta notevoli difficoltà gestionali, difatti sovente siamo il primo e unico ente che arriva sul luogo dell’incendio ma senza alcun potere di coordinamento. Aggiunge Brizzi vi è poi il sistema delle convenzioni previste dalla stessa legge quadro, ovvero le regioni, a cui la legge affida il compito di lotta agli incendi boschivi, possono stipulare convenzioni con vari enti e corpi per la lotta agli incendi. Cosi accade che in alcune regioni i vigili del fuoco sono impiegati negli incendi a seguito di convenzione ed in altre no, per scelta della regione». «Riformare urgentemente la legge quadro, affidare al Corpo nazionale vigili del fuoco tutte le frammentate competenze e le risorse per la lotta agli incendi boschivi, compresi i poteri di coordinamento, destinare il Corpo forestale al potenziamento dei compiti di polizia
ambientale -conclude Brizzi- sarebbe la vera spending review di un apparato che costa agli Italiani cifre astronomiche e non più sostenibili in tempi di crisi, questa non è per il Conapo -conclude Brizzi- una politica responsabile>>.

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