È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
VERSO LA SALVEZZA
09 Mar 2015 17:09
Nella corsa verso la salvezza ci sono partite nelle quali l’unico risultato utile è la vittoria, da raggiungere a tutti i costi. Padua-Svicat era una di queste e i ragusani oggi sono riusciti a centrare il loro obiettivo, vincendo bene e in modo netto, probabilmente più di quanto il risultato non dica. A parte i cinque minuti in cui i salentini sono stati in vantaggio, gli iblei hanno sempre condotto la partita, dominandola anche per lunghi tratti. Con questa vittoria, e con la contemporanea sconfitta del Reggio Calabria a Roma in casa della Capitolina, il Padua consolida il terzo posto in classifica, e mette quattro punti tra sé e la zona retrocessione. Eppure l’inizio dell’incontro era stato da batticuore: prima azione, ruck nella metà campo iblea e ingresso laterale di un giocatore in maglia biancazzurra. Con un cecchino che risponde al nome di Gert Peens per la squadra leccese i tre punti sembrerebbero sicuri e invece il piede dell’ex nazionale italiano colpisce il palo e il centinaio di spettatori presenti in tribuna tirano un sospiro di sollievo. Passano alcuni minuti senza che accada nulla, poi, siamo all’11°, il solito carrettino nei 22 iblei porta Simone Rapanà a schiacciare in meta. Peens questa volta non sbaglia e fa 0 a 7. A questo punto alzi la mano chi non ha pensato “ecco, ci siamo, un’altra partita persa”? Però il Padua, oggi, ha un Peppe Iacono in più nel motore e quando il capitano è in giornata è capace di trascinare gli altri 14 alla vittoria. 16° sul cronometro; i ragusani attaccano ma si schiantano sistematicamente sulla difesa salentina. Qui ci vuole SuperPeppe, si dice il capitano ibleo. L’azione che segue è veramente super: calcetto a seguire per se stesso, pallone raccolto al limite dell’area di meta avversaria, tuffo oltre la linea nonostante il disperato placcaggio di un giocatore neroverde. Con i due punti aggiuntivi è pareggio. Il Padua si galvanizza, sale in cattedra e mette alle corde gli avversari. Al 20° e al 32° i biancazzurri allungano grazie a due calci di punizione di capitan Iacono. In mezzo un fallo in ruck che costa il giallo al leccese Andrea Forte. Sul 13 a 7 si chiude il primo tempo. La ripresa ha un’altra faccia: quella dello Svicat che non ci sta a perdere e che cerca di imporre il proprio gioco fatto di calci e mischia. Ma il Padua odierno è un Padua che non è nemmeno lontano parente di quello visto fino a qualche mese fa. Così, dopo una quindicina di minuti di pura sofferenza, durante i quali i salentini “rischiano” anche di segnare, i ragusani riprendono in mano le redini del gioco, grazie anche ai cambi che coach Greco porta al suo XV: escono Giuseppe Modica, Stefano Russo, Giuseppe Di Mauro e Giuseppe Garozzo, entrano Adriano Scrofani, Andrea Solarino, Antonio Modica e Paride Vona e la partita torna sui binari del primo tempo. Ad onor di cronaca bisogna però dire che, mentre nella panchina iblea sedevano i canonici sette rincalzi, in quella leccese ce n’erano solo sei ma di questi soltanto due si erano riscaldati durane il prepartita. Dunque forse anche per questo, siamo alla metà del secondo tempo, il Padua riprende a giocare come ha fatto in precedenza mentre gli ospiti calano vistosamente. Al 61° e al 64° Peppe Iacono, con due punizioni, porta la sua squadra a distanza di break ma, quando tutti si aspettano la meta iblea che chiuderebbe l’incontro, ecco che invece, su un pasticcio della difesa biancazzurra, arriva quella salentina. Siamo al 66° e l’ennesimo calcio lungo di Peens arriva al limite dell’area di meta iblea. Capitan Iacono lo raccoglie ma, non avendo il tempo di calciare, lo dà a Scrofani che però non si aspetta il passaggio. L’ovale così rotola pericolosamente in area di meta e Gianmarco Capoccia è lesto ad appiattirlo, portando, con la successiva trasformazione dell’apertura italosudafricana, il risultato sul 19 a 14. Per qualche minuto la squadra del presidente Vindigni sbanda e gli ospiti sembrano in grado di ribaltare il risultato. Ma il Padua di oggi è una squadra di carattere ed è veloce a rialzarsi. La partita, come ci si aspettava, è stata tirata, combattuta, e i salentini, non potendo contare sui cambi, sono in debito di ossigeno. Forse è per questo che, al 72°, dopo un azione di mischia nei 22 iblei, Francesco De Gioia sferra un calcione a un giocatore biancazzurro, che fortunatamente viene colpito solo di striscio. Questo però non impedisce al signor De Martino di sventolare il cartellino rosso ai danni del tallonatore ospite. Con l’uomo in meno, e con la fatica che annebbia le idee, per lo Svicat adesso si fa notte e gli ultimi minuti sono esclusivamente di marca iblea. I ragusani provano in tutti i modi ad allontanarsi nel punteggio, e ci riescono al 76° con Enoc Valenti, capace di sbucare, pallone in mano, da un’enorme mischia sotto i pali e schiacciare oltre la linea di meta. Con i 2 punti della trasformazione fa 26 a 14. l successivo triplice fischio finale dà il via alla festa biancazzurra. Adesso il campionato si ferma per due settimane e alla ripresa il Padua sarà impegnato sul campo del Reggio Calabria in un’altra di quelle partite fondamentali per la conquista della salvezza.
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