È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
USCIRE DALLA CRISI CHE SOFFOCA IL LAVORO IN ITALIA SI PUO’
18 Giu 2013 13:08
Oggi, in uno stato democratico, dove un governo che si rispetta e che rispetta gli interessi del proprio elettorato, ha il dovere di aiutare le famiglie e salvaguardare il principio del bene comune.
Le imprese e i lavoratori, hanno il sacrosanto dovere di produrre in serenità e con l’orgoglio di essere parte integrante, di una nazione che non deve lasciare fuggire dal proprio territorio risorse, ne tanto meno, menti pensanti.
Il continuo salasso, costituito da centinaia di tasse, da infiniti iter burocratici, molti nostri connazionali, decidono di abbandonare la propria terra, emigrando altrove, così come avveniva negli anni del dopoguerra con le famose valige di cartone.
Il sindacato I.S.A., è stanco di vedere, tutti i politici, i soliti sindacati datoriali, e i quattro pseudo difensori della categoria dei lavoratori, tutti che discutono di economia europea, allargandosi solo la bocca, raccontandoci ogni uno di loro nuove formule, su come gli italiani debbono risparmiare e dicono e dicono , di avere trovato la soluzione, con la Germania, tutti sproloquiano su cuneo fiscale, abbassamento dell’IVA, riduzione della pressione fiscale e continuano …. Bla,bla,bla, e alla fine, nessuno fa nulla, per rilanciare e fare partire l’economia in Italia . E noi tutti assistiamo attoniti, senza ribellarci, ma il mugugno tipico stile degli Italiani , ci incuriosisce , e paradossalmente, assistiamo a una situazione allucinante.
L’unica nota positiva di cui ci rendiamo conto, che questi soggetti sopra descritti, professori, luminari del sapere ,ci hanno narcotizzati, al punto tale, da addormentarci e come in un sogno ci ritroviamo a vivere, all’interno di un baraccone da circo, dove domatori e animali, si studiano e si osservano, ma ognuno sa che per vivere, l’uno ha bisogno dell’altro e alla fine tutte e due lavorano solo per assicurarsi il mangiare e il posto.
“ La nostra ricetta “ dopo una lunga analisi , ci porta a riflettere:
Roma Caput mundi , nei palazzi del potere e della grande politica, gli uomini e le donne eletti dagli Italiani chi sono ? liberi professionisti, altri solo semplici laureati , altri solo diplomati , ma tutti ricoprono incarichi di spessore, con ricchi compensi , senza avere mai fatto un solo studio sulla finanza o sul diritto del lavoro, tant’è, che alla fine chi gli prepara gli stessi discorsi , non sono neanche loro, e lo si vede in televisione , quando si alzano per fare il loro intervento , che leggono malissimo, perché quei discorsi , non sono neanche farina della loro conoscenza.
Mi chiedo e mi domando, ma che bassa e scadente politica abbiamo oggi? Chi sa cosa è prioritario e necessario fare per rientrare da questa enorme voragine di debiti accumulati e stipulati negli anni con i vari stati, per gli investimenti sbagliati, per l’indebito arricchimento dei partiti, per la cattiva gestione ecc.ecc.
La unica e vera ricetta per rientrare e rimettersi in circuito stabilizzando l’economia Italiana il sindacato I.S.A. la trovata e dice “BASTA MUNGERE LE TASCHE DEI POVERI CITTADINI ,delle aziende dei lavoratori, basta scatenare la guerra dei poveri, basta aiuti alle banche , le quali non ti danno respiro, ma ti affossano fino al punto estremo del suicidio “.
Oggi USCIRE DALLA CRISI SI PUO’ SE VOGLIONO, è chiediamo ai privilegiati politici, sacrifici, in cambio di quanto fino adesso, ogni uno di noi abbiamo dato per eleggerli e mantenerli in parlamento, al senato e presso le regioni .
A costoro, chiediamo con forza di sacrificare metà dei loro gettoni mensili, con questo gesto, siamo sicuri ,che ripianeremmo tutto il debito pubblico in meno di tre anni, altro che vita di stenti in Italia.
Ma non dimentichiamo pure d’aggiungere l’eliminazione dei finanziamenti ai partiti sin da subito, e pensare ad un cambio di rotta, sui contratti di lavoro che sono fermi da tantissimi anni, introduciamo clausole incentivanti , premiando i lavoratori sulle produzioni, avvicinandoli agli standard degli stipendi europei .
Solo così sapremo cosa fare e come comportarci in futuro.
© Riproduzione riservata