UNA VIA CITTADINA INTITOLATA ALLL’ING. DONATO RONDINONE

Una  commuovente, partecipata e sentita cerimonia quella svoltasi stamane in occasione della intitolazione di una strada della città all’ing. Donato Rondinone  (1926 – 2008).

Per l’occasione infatti sono intervenuti numerosi collaboratori ed operai che lavorarono per la Gulf Italia ed ebbero modo di conoscere ed apprezzare le grandi doti umane e professionali dell’ing. Rondinone. Gli stessi con in testa Franco Sgarioto si sono fatti promotori di una raccolta di firma per chiedere all’Amministrazione Comunale l’intitolazione di una via cittadina all’illustre professionista.  Presenti alla cerimonia anche la moglie del compianto ing. Rondinone, sig.ra Tina assieme ai figli, ing. Riccardo e la sig.ra Viviana accompagnati dai rispettivi coniugi Maria ed Alvaro e dai diversi nipoti e pronipoti.

“Siamo contenti  – ha detto il Sindaco Nello Dipasquale  nel suo intervento – di potere oggi onorare la memoria dell’ing. Donato Rondinone, un uomo che è stato voluto bene ed ammirato per la grande professionalità e per lo stile di vita esemplare. Ciò è testimoniato dalle numerose persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e vogliono con la loro presenza oggi condividere questo momento di gioia con i parenti e la città tutta”.

Il figlio dell’ing. Rondinone, Riccardo ha  preso quindi la parola per tracciare  un breve profilo della figura del padre toccando non solo gli aspetti della sua vita professionale ma anche di quella sociale ed umana. Lo stesso ha ringraziato quanti hanno voluto l’intitolazione di una via cittadina al padre senza dimenticare l’amico Domenico Arezzo, recentemente scomparso, per l’affettuoso interessamento mostrato.

     

Breve profilo dell’ing. Donat Rondinone

Dopo un’esperienza lavorativa importante, dal 1949 al 1953, in Libia in cui diresse la progettazione e la costruzione di edifici e strade per conto del Public Work Department libico, iniziò a lavorare nel 1954 a Ragusa con il ruolo di assistente del direttore di produzione dei campi petroliferi della Gulf Italia. Fu direttore dei lavori di costruzione del Centro Olio  delle linee di flusso della rete stradale di collegamento e della rete di distribuzione ad alta tensione  dei lavori di servincing, work over, acidificazione e cementificazione dei pozzi. Il professionista può essere considerato quindi  uno dei maggiori artefici del miracolo economico del nostro territorio e ricordato per avere intrattenuto rapporti di straordinaria umanità con le maestranze ragusane. 

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