Negli ospedali della provincia di Ragusa si sta verificando una vera e propria fuga di medici, con dimissioni sempre più frequenti che stanno lasciando interi reparti sguarniti. La sanità pubblica iblea rischia, almeno in alcuni reparti, il collasso, schiacciata dalla carenza di personale e da condizioni di lavoro ormai insostenibili. Un problema che in verità […]
UNA GRANDE NOSTALGIA DI “ECCLESIAM SUAM“
29 Giu 2016 16:41
Il senso e la direzione di questo dibattito tutto interno al laicato cattolico italiano sono ancora da disvelare e scoprire per il bene oggettivo della Chiesa di Cristo. Questo confronto è stato aperto ex abrupto dalla preoccupazione e dalla paura di uno smarrimento culturale e spirituale in atto tra i cattolici impegnati nella comunicazione massmediatica i quali denunziano ora questo,ora quello una caduta di convinzioni teologiche e pastorali ,certe ed oggettive come nel passato. Con Papa Francesco c’è una eccessiva indulgenza culturale e pastorale a favore di comportamenti buonisti senza regole e senza vincoli che di fatto legittimano nella Chiesa e nella Società attuale la moda teorico-pratica del permissivismo e di un lassismo morale e spirituale che si esprime nella casistica, nel metodo del caso per caso e di fatto alla fin fine nel primato della coscienza individuale e nella logica incoerente di un liberismo assoluto delle scelte. In realtà questa situazione di disorientamento e di confusione sembra derivare da un non governo centrale e dalla interferenza e invasione pagana di un diffuso soggettivismo relativistico e nihilista(Aldo Maria Valli – giornalista e vaticanista). Il dialogo è continuato e si è sviluppato su “AVVENIRE” con una garbata risposta ed una articolata notazione di metodo e di merito da parte di Andrea Grillo (teologo) che ha inteso richiamare l’attenzione sulla feconda discontinuità teologica e pastorale aperta da Papa Bergoglio con la svolta della Chiesa in uscita e con l’abito del samaritano ospedale da campo nelle periferie esistenziali e geopolitiche. Il Santo Padre ha confermato ed esplicitato la sicura e salda dottrina tradizionale e ha ripreso la lezione di Papa Giovanni della famosa “medicina della Misericordia” e di Papa Paolo VI° della fondamentale e nodale “Ecclesiam Suam” con l’indizione del Giubileo e dell’Anno Santo della Misericordia e con il suo insegnamento teologico pastorale nell’Evangelii Gaudium e nella Amoris Letizia.Il dialogo poi è pervenuto ad un punto di snodo fondamentale e prezioso e ad un utile e concreto approdo maieutico e performativo con la tesi illuminante delle ragioni comuni e condivise della dimensione storica e metastorica della CHIESA di CRISTO con l’intervento di Fulvio De Giorgi (storico e storico dell’educazione).A mio parere ci vuole a questo punto un passo ulteriore e un guadagno logico e gnoseologico con un contributo filosofico e sociologico che faccia emergere il dramma antropologico e politico del postumano e la questione del nuovo sistema mediatico, scientifico e tecnologico del Capitalismo Informazionale che sta riproducendo una mutazione di mente e di vita dell’Uomo dell’Occidente e a accelerando la fine della Civiltà Moderna Rinascimentale e capitalistica. Il Capitalismo non è stato solo un sistema economico ma una epoca “in cui si è ridotto l’uomo a mani e mascelle” per produrre e consumare, come diceva E.Mounier. La Chiesa al tempo di Papa Ratzinger e di Papa Bergoglio si è collocata dentro questo processo per illuminarlo e orientarlo con il Vangelo di Cristo su una via strategica e pastorale nel postmoderno promuovendo una linea di dialogo della Fede e della Ragione per salvare l’umanità dell’uomo ed edificare una nuova Civiltà Globale più forte e salda,più pacifica e multiculturale,più fraterna e solidale,più spirituale e cooperativa all’insegna del paradigma di “Fratello immigrato”(L.Nicastro) e di quello della enciclica “LAUDATO Sii” di Papa Francesco.Questo è il vero punto fermo e proprio della Chiesa nel mondo contemporaneo: la coscienza ben formata e motivata del popolo di Dio in cammino sotto la guida di GESU’CRISTO e del Suo VICARIO, il SANTO PADRE il PAPA. Sono però da fare due recuperi concettuali e categoriali.1.- la storicità della Chiesa non cancella la sua meta storicità; 2.- La Chiesa non è la Cristianità né il baluardo della CHIESA Cattolica è l’apologetica ma il dialogo perenne e adeguato nel linguaggio e nella comunicazione perché sia udibile e comprensibile da tutti gli uomini e da tutti i popoli;3.- La storicità diviene e il suo divenire è sempre nel segno della intima e profonda storia eucaristica della salvezza integrale che avviene sempre ed in ogni tempo e luogo attraverso il divino REDENTORE, il Dio incarnato che è SIGNORE della STORIA GLOBALE,visibile e invisibile,orizzontale e verticale. Non c’è,quindi da rimpiangere cristianità perfette né miti antichi e nuovi di sostegno. Non serve la Potenza di una Chiesa ricca e ben organizzata a livello manageriale, se è edificata sulla virtù prevalente e predominante dell’autonomia dell’ agire umano orizzontale che è: l’astuzia e l’intelligenza. Ci vuole la forza dolce e decisa di una CHIESA MATERNA, UMILE e POVERA nella quale la luce concreta è quella del MISTERO di CRISTO <VIA – Verità – VITA> che salva l’uomo e i popoli di ogni tempo attraverso la via caritatis della misericordia e del Vangelo delle Beatitudini. Non è lecito per noi cristiani cattolici separare la lettura dei segni dei nuovi tempi da un discernimento illuminato e da un dovere primario di ricercare e conquistare un sereno,valido ed oggettivo giudizio di valore soteriologico garantito e confermato autorevolmente. La condizione umana ferita e malata ovunque nel Mondo Globale cerca tra il fascino,il disincanto e la speranza dei disperati il VOLTO di CRISTO e la LUCE del suo VANGELO nel PAPA,nei VESCOVI ,nei sacerdoti presbiteri e nei religiosi e nelle religiose,nei diaconi e nei laici e nelle donne laiche.. La strada di Emmaus dei nostri giorni attraversa nuovi luoghi e nuovi soggetti globali: i reietti e gli emarginati, i nuovi schiavi (Kevin Bales) e le nuove servitù,gli stranieri e i perseguitati,i miserabili delle metropoli e i poveri disoccupati, tutte quelli che lasciano o sono costretti ad abbandonare la loro terra e il loro paese per motivi razziali,etnici e politici. Ad essi non sta mancando la vicinanza e la solidarietà della Chiesa Madre e Maestra né la difesa del Papa BUON PASTORE del MONDO GLOBALE. L’eresia fondamentale dei laici cristiani di cultura conciliare come dei laici di cultura moderna è la “dittatura del presente” e la perdita del senso storico,delle origini ,del percorso e dell’approdo finale. L’eterno presente senza origine e senza scopo senza passato e senza futuro è l’illusione dell’individualismo storico e antropologico di massa non solo della “folla solitaria” ma anche delle città e dei mondi vitali alienati ed oppressi delle Città dell’Uomo del nostro tempo. La nostra Chiesa ha avuto una origine e una fondazione nella INCARNAZIONE di DIO,uno sviluppo ed un cammino nella grande missione apostolica ad omnes di Pietro e del Collegio apostolico e una crescita sicura nel martirio e nella santità del popolo di Dio di ogni tempo e di ogni luogo. E’ finita l’epoca costantiniana. Chi si attarda su questo mito e su questo modello di comunione e di incoerenza in realtà nega la presenza dello Spirito Santo nella ECCLESIAM SUAM. Non ho la pretesa di fare raffronti sbrigativi e rapidi sugli ultimi due grandi Papi, BENEDETTO XVI° e FRANCESCO (il gesuita amato e non più “proibito”) anch’io avanzo una qualità comune di entrambi nel ministero petrino nella sofferenza per Cristo e la Sua CHIESA e per l’ umanità universale bisognosa e povera del MONDO GLOBALE. Ogni volta che si scatena contro il Papa di Roma un distinguo di loquacità e di violenza verbale incontrollata sono solito chiedermi ora come con i Papi della mia vita :”a chi serve la delegittimazione del Vicario di Cristo nella Chiesa,nella società e nel Mondo contemporaneo?”. Che cosa si vuole rivendicare o ottenere. Cui prodest? Sembra che l’ospite inquietante sia ancora una volta lo spartiacque del Concilio Vaticano II° con la sua ecclesiologia di comunione e la medicina della misericordia e del dialogo ,della pace e della civiltà universale dell’Amore e della Fraternità operosa. Si allunga ancora artificialmente il post-concilio e si scava ad imitazione inconsapevole del pensiero debole aumentando la confusione,le divisioni e le contrapposizioni . Il Vicario di Cristo è la ROCCIA su cui cresce la Chiesa universale ed è Pietro che continua ad essere con gli apostoli il timoniere e la forza mite e dolce di GESU’ CRISTO il RISORTO, il SIGNORE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA luce e forza di verità e di azione pastorale adeguata alla difficoltà e tristezza dei tempi. Quo vadis Ecclesiam Suam ?
Luciano Nicastro – filosofo e sociologo ragusano
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