UNA GRANDE NOSTALGIA DI “ECCLESIAM SUAM“

Il senso e la direzione  di questo  dibattito tutto interno al laicato cattolico italiano sono ancora  da disvelare e scoprire per il bene oggettivo della Chiesa di Cristo. Questo confronto è stato aperto ex  abrupto  dalla preoccupazione e dalla paura di uno smarrimento culturale e spirituale in atto tra i cattolici  impegnati nella comunicazione massmediatica i quali  denunziano ora questo,ora quello una caduta di convinzioni  teologiche e pastorali ,certe ed oggettive come nel passato. Con Papa Francesco c’è  una eccessiva indulgenza culturale e pastorale a favore di comportamenti buonisti  senza regole e senza vincoli che di fatto legittimano  nella  Chiesa e nella Società attuale la moda teorico-pratica del permissivismo e di un lassismo  morale e spirituale che si esprime nella casistica,  nel  metodo del  caso per caso  e di fatto alla fin fine nel  primato della coscienza individuale e nella logica incoerente di un liberismo assoluto delle scelte. In realtà questa situazione di disorientamento e di confusione sembra derivare da un non governo centrale e dalla interferenza e invasione pagana  di un  diffuso  soggettivismo relativistico e  nihilista(Aldo Maria Valli – giornalista e vaticanista). Il dialogo è continuato e si è sviluppato su “AVVENIRE” con una garbata risposta ed una  articolata notazione di metodo e di merito da parte di Andrea Grillo (teologo) che  ha inteso richiamare l’attenzione sulla  feconda discontinuità teologica e pastorale aperta  da Papa Bergoglio con la svolta della Chiesa in uscita e con l’abito del samaritano ospedale da campo nelle periferie esistenziali e geopolitiche. Il Santo Padre ha confermato ed esplicitato la sicura e salda dottrina tradizionale e ha ripreso la lezione di Papa Giovanni della famosa “medicina della Misericordia” e di Papa Paolo VI° della fondamentale e nodale “Ecclesiam Suam” con l’indizione  del Giubileo e  dell’Anno Santo della Misericordia e con il suo insegnamento teologico pastorale nell’Evangelii Gaudium e  nella Amoris Letizia.Il dialogo poi  è pervenuto ad un punto di  snodo fondamentale e prezioso e ad un utile e concreto approdo maieutico e performativo con la tesi illuminante  delle ragioni  comuni e condivise della dimensione storica e metastorica della CHIESA di CRISTO con l’intervento di  Fulvio De Giorgi (storico e storico  dell’educazione).A mio parere ci vuole a questo punto un passo ulteriore e  un guadagno logico e gnoseologico con un contributo filosofico e sociologico che faccia emergere il dramma antropologico e politico del postumano e la questione del nuovo sistema mediatico, scientifico e tecnologico del Capitalismo Informazionale  che sta  riproducendo una mutazione di mente e di vita  dell’Uomo dell’Occidente e a accelerando la fine della Civiltà Moderna Rinascimentale e capitalistica. Il Capitalismo non è stato solo un sistema economico ma  una epoca “in cui si è ridotto l’uomo a mani e mascelle” per produrre e consumare, come diceva E.Mounier. La Chiesa al tempo di Papa Ratzinger e di Papa Bergoglio si è collocata dentro questo processo per illuminarlo e orientarlo con il Vangelo di Cristo  su  una via strategica e pastorale nel  postmoderno promuovendo una linea  di dialogo della Fede e della Ragione per salvare l’umanità dell’uomo ed edificare una nuova  Civiltà Globale più forte e salda,più pacifica e multiculturale,più fraterna e solidale,più spirituale e cooperativa all’insegna del paradigma di “Fratello immigrato”(L.Nicastro) e di quello della enciclica “LAUDATO Sii” di Papa Francesco.Questo è il vero punto fermo e proprio della Chiesa nel mondo contemporaneo: la coscienza ben formata e motivata del popolo di Dio in cammino sotto la guida di GESU’CRISTO e del Suo VICARIO, il SANTO PADRE  il PAPA. Sono però da fare due recuperi  concettuali e categoriali.1.- la storicità della Chiesa non cancella la sua meta storicità; 2.- La Chiesa non è la Cristianità né il baluardo della CHIESA Cattolica è  l’apologetica ma il dialogo perenne e adeguato nel linguaggio e nella comunicazione perché sia udibile e comprensibile da tutti gli uomini e da tutti i popoli;3.- La storicità diviene e il  suo divenire è sempre nel segno della intima e profonda storia eucaristica della salvezza integrale che avviene sempre ed in ogni tempo e luogo attraverso  il divino REDENTORE, il Dio incarnato che è SIGNORE della STORIA GLOBALE,visibile e invisibile,orizzontale e verticale. Non c’è,quindi da rimpiangere cristianità perfette né miti antichi e nuovi  di sostegno. Non  serve la Potenza di una Chiesa ricca e ben organizzata a livello manageriale, se è edificata sulla virtù prevalente e predominante dell’autonomia dell’ agire umano  orizzontale che è: l’astuzia e l’intelligenza. Ci vuole la forza dolce e decisa di una CHIESA MATERNA, UMILE e POVERA nella quale la luce concreta è quella del MISTERO di CRISTO <VIA – Verità – VITA>  che salva l’uomo e i popoli di ogni tempo attraverso  la via caritatis della misericordia e del Vangelo delle Beatitudini. Non è lecito per noi cristiani cattolici separare  la lettura dei segni dei nuovi tempi da un discernimento illuminato e da un dovere primario di ricercare   e  conquistare un sereno,valido ed oggettivo giudizio di valore soteriologico garantito e confermato autorevolmente. La condizione umana ferita e malata ovunque nel Mondo Globale cerca tra il fascino,il disincanto e la speranza dei disperati  il VOLTO di CRISTO e la LUCE del suo VANGELO nel PAPA,nei VESCOVI ,nei sacerdoti presbiteri e nei religiosi e nelle religiose,nei diaconi e nei laici e nelle donne laiche.. La strada di Emmaus dei nostri giorni attraversa nuovi luoghi  e nuovi soggetti globali: i reietti e gli emarginati, i nuovi schiavi (Kevin Bales) e le nuove servitù,gli stranieri e i perseguitati,i miserabili delle metropoli e i poveri disoccupati, tutte quelli che lasciano o sono costretti ad abbandonare la loro terra e il loro paese per motivi razziali,etnici e politici. Ad essi non sta mancando la vicinanza e la solidarietà della Chiesa Madre e Maestra né la difesa del Papa BUON PASTORE del MONDO GLOBALE. L’eresia fondamentale dei  laici cristiani di cultura conciliare  come dei laici di cultura moderna è la “dittatura del presente” e la perdita del senso storico,delle origini ,del percorso e dell’approdo finale. L’eterno presente senza origine e  senza scopo senza passato e senza futuro è l’illusione dell’individualismo storico e antropologico di massa non solo della “folla solitaria” ma anche delle città e dei mondi vitali alienati ed oppressi delle Città dell’Uomo del nostro tempo. La nostra Chiesa ha avuto una origine e una fondazione nella INCARNAZIONE  di DIO,uno sviluppo ed un cammino nella grande   missione apostolica  ad omnes  di  Pietro e del Collegio apostolico e una crescita sicura nel martirio  e nella santità del popolo di Dio di ogni tempo e di ogni luogo. E’ finita l’epoca costantiniana. Chi si attarda su questo mito e su questo modello di comunione e di incoerenza in realtà nega la presenza dello Spirito Santo nella ECCLESIAM SUAM. Non ho la pretesa di fare raffronti sbrigativi e rapidi sugli ultimi due grandi Papi, BENEDETTO XVI° e FRANCESCO (il gesuita amato e non più “proibito”) anch’io avanzo una qualità comune di entrambi nel ministero petrino  nella sofferenza per Cristo  e la Sua  CHIESA e per l’ umanità universale bisognosa e povera  del MONDO GLOBALE. Ogni volta che si scatena contro il Papa di Roma  un distinguo  di loquacità e di violenza verbale incontrollata sono solito chiedermi ora come con i Papi della mia vita :”a chi serve la delegittimazione  del Vicario di Cristo nella Chiesa,nella società e nel Mondo contemporaneo?”. Che cosa si vuole rivendicare o ottenere. Cui prodest?  Sembra che l’ospite  inquietante sia  ancora una volta  lo spartiacque del Concilio Vaticano II° con la sua ecclesiologia di comunione  e la medicina della misericordia e del dialogo ,della pace e della civiltà universale dell’Amore e della Fraternità operosa. Si allunga ancora  artificialmente il post-concilio e si scava  ad imitazione  inconsapevole del pensiero debole aumentando la confusione,le divisioni e le contrapposizioni . Il Vicario di Cristo è la ROCCIA su cui cresce la Chiesa universale  ed è  Pietro che continua ad essere con gli apostoli il timoniere e la forza mite e dolce di GESU’ CRISTO il RISORTO, il  SIGNORE DELLA STORIA DELLA SALVEZZA luce e forza di verità e di azione pastorale adeguata alla difficoltà e tristezza dei tempi. Quo vadis  Ecclesiam  Suam ?

Luciano  Nicastro  – filosofo e sociologo ragusano

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