È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
UN WORKSHOP INTERNAZIONALE FA TAPPA ANCHE A SCICLI
17 Set 2011 19:51
Questo il nome del progetto internazionale organizzato dall’Università Iuav di Venezia che ha riunito nella nostra provincia giovani archeologi e architetti provenienti da alcune università italiane (Università di Catania, Iuav di Venezia) ed estere (Barcellona, Granada, Manchester, Oulu) venuti a visitare i resti dei monumenti presenti sul colle San Matteo.
La visita, guidata dal prof. Pietro Militello (Università di Catania) e dal dott. Giuseppe Terranova, assieme alla dott.ssa A. M. Sammito e dell’arch. Giorgio Battaglia (Parco archeologico di Cava d’Ispica), ha interessato i resti dei cosiddetti “ “Castellaccio” e “Castelluccio”, quest’ultimo caratterizzato da una torre a pianta triangolare. Dopo aver preso visione dello stato delle strutture, dell’area su cui si ergono e del paesaggio circostante, gli studenti, suddivisi in gruppi coordinati da archeologici e architetti e con la collaborazione di alcuni ingegneri, dovranno elaborare dei progetti per la salvaguardia e la fruizione dei siti campione. Oltre Scicli, gli studenti produrranno degli elaborati sui siti di Camarina (Ragusa), Rocchicella di Mineo (Catania) e sul Teatro greco di Siracusa. In particolare, per l’area del colle San Matteo, il progetto dovrà valutare le aree da mettere in sicurezza, individuare le strutture che necessitano di una copertura che le preservi dall’azione erosiva degli agenti atmosferici e infine realizzare un sistema di percorsi volti ad una migliore fruizione dell’area, posta in posizione panoramica, e ad un collegamento pedonale con il sottostante quartiere rupestre di Chiafura.
Su ogni area campione verranno ideati quattro progetti tra cui in seguito un’apposita commissione sceglierà il migliore.
La particolarità e l’importanza di tale workshop è data dalla volontà di creare una nuova generazione di archeologi sensibili ai temi dell’architettura e di architetti sensibili alle problematiche dell’archeologia. Spesso, infatti, le due categorie si avvicendano sui cantieri senza però riuscire a stabilire un dialogo e rimanendo ognuno nella propria visione unilaterale del monumento. Da alcuni anni a questa parte si è però compreso che solo la sinergia tra i diversi punti di vista delle due categorie professionali può realmente conferire un nuovo status al monumento, che in quanto “bene culturale” è l’oggetto del dialogo con un terzo interlocutore: il pubblico.
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