UN MIGLIAIO DI GIOVANI CONTRO LA GELMINI

Si sono radunati in piazzetta Zama a Ragusa ieri mattina a partire dalle nove i mille ragazzi studenti ragusani per la protesta contro il Governo ed in particolare contro il Ministro Gelmini verso cui sono stati lanciati gli slogan più irriverenti e qualcuno irripetibile. Ma al di là del clima goliardico tipico delle manifestazioni studentesche (i veri studenti non danno, almeno da noi, mai problemi di ordine pubblico) i temi più importanti e, a dir loro, più drammatici della scuola italiana sono stati lanciati sia lungo il corteo che nella rassegna finale delle problematiche della scuola a conclusione della manifestazione del capoluogo.

Organici dei professori, utilizzo delle didattiche più congeniali alla formazione degli studenti a livello europeo dove non siamo ben collocati, la decurtazione molto spericolata e grave delle risorse per l’istruzione, il problema dei precari a vita che rischiano adesso il licenziamento , come “soluzione finale” di scelte governative assolutamente non congrue allo sviluppo da tutti auspicato della scuola.

Insomma ne hanno avuto di carne al fuoco da cuocere i ragazzi che, tranne qualche piccolo epiteto lanciato verso i responsabili ministeriali, hanno affrontato i temi con una maturità davvero encomiabile incassando anche la solidarietà delle forze di opposizione ma anche, lo testimoniamo i cronisti che hanno seguito passo dopo passo il corteo e la gente che si affacciava dalle abitazioni sostenendo ed incitando i ragazzi alla rivendicazione dei loro diritti ovviamente in modo pacifico e produttivo.

E una volta tanto vogliamo anche spendere qualche parola ovvero un elogio alle forze dell’ordine capitanate dal dott. Arena dirigente di una sezione della Questura di Ragusa che hanno garantito tutti (manifestanti e cittadini) con la loro presenza discreta perché la manifestazione venisse svolta nel pieno rispetto delle regole e dell’ordine. I risultati? Chi ha visto le manifestazioni dei giovani studenti deve capire che contrariamente alle altre tante volte, oggi i ragazzi hanno ragione da vendere. 

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