UN MALE DELLA POLITICA: LA DEMAGOGIA

Che siamo stati una terra di conquista e conquistati è un fatto assodato: quanta storia di colonizzatori della nostra terra. Se nel passato sono state le civiltà che si sono radicate nei nostri territori, tra Sicilia orientale e occidentale, dando una caratterizzazione e una diversità anche somatica alle due terre, oggi si cerca di conquistare la Sicilia con le parole, con le denunce, con le performance, con i dati, con la demagogia, facile ma che sa tanto di capo popolo, di Masaniello, di Cola di Rienzo, per darne un’idea.

Ci riferiamo alla venuta di Beppe Grillo in Sicilia, e il suo tour elettorale. Poiché siamo ancora in grado di esprimere il nostro dissenso nel dover assistere a performance di tipo elettorale di questo tipo, dove tutto è sotto una critica feroce, sia il buono, sia il cattivo, e, consapevoli del fatto che molto non va, che le critiche, e lo facciamo quotidianamente, devono essere costruttive, che il foraggiare una rabbia popolare in un progetto poco credibile sia nefando e non veritiero, crediamo che non si possa dare la Sicilia in mano ad un Movimento distruttivo e poco credibile: necessitiamo amministratori comprovati seri, capaci e competenti, anche se questi possono appartenere alla politica tradizionale. Un bellissimo articolo del Corriere della Sera di circa un mese fa parlava proprio del fatto che il Movimento cinque stelle ha come obiettivo di sostituirsi alla politica. Il Comune di Parma insegna!

Allo stato odierno non esiste un sistema democratico alternativo a quello dei partiti: è un dato reale.

Le corruzioni, il malaffare, la degenerazione, gli sprechi, i vitalizi sono i reali problemi, ma da questo a fare di tutta l’erba un fascio ci sembra non opportuno e non veritiero.

E’ facile criticare e distruggere, è difficile costruire: non si costruisce candidando facce nuove, o sostituendo i giovani con i vecchi, ma nell’equilibrio sta il vero, l’alternativo, il nuovo.

Vorremmo porre l’accento sul non farsi abbindolare dalle parole e dalle chiacchiere da bar, ma riteniamo il popolo siciliano abbastanza critico dal non farsi cooptare dalle facili critiche, senza distinguere il buono dal cattivo.

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