UN ‘GOLDEN GOAL’ O LA PARTITA RIPRENDE?

 

La notizia è di quelle destinate a scatenare un putiferio di commenti e reazioni, nel bel mezzo dell’anticiclone africano che porta caldo e umidità, in cui preferiremmo scoprire, invece, notizie più raggelanti.

Veniamo ai fatti: pare che in data 17 luglio 2013, vale a dire mercoledì della scorsa settimana sia stata convocata in via d’urgenza la Commissione Regionale di Garanzia del Partito Democratico.

I componenti, Saverio Bivona, Luigi Cocilovo, Loredana Maccora, Antonino Maniaci, Renato Ruggiero, Venera Tomaselli e Giacomo Torrisi, hanno deciso in merito ai vari punti all’o.d.g., fra cui al terzo punto figurava la ‘NOTA DEL SEGRETARIO DELL’UNIONE PROVINCIALE  P.D. DI  RAGUSA’

In particolare, veniva esaminata una nota di Salvo Zago, segretario dell’Unione Provinciale P.D. di Ragusa, su temi che è facile immaginare, e su cui la Commissione, all’unanimità, esprimeva il seguente parere:

“Le questioni poste nella nota sono certamente di grande rilevanza. I problemi della partecipazione e del pluralismo, temi cruciali dell’attuale dibattito politico nel partito e centrali per il prossimo congresso, sono giustamente  e fondatamente sottolineati. La soluzione di tali problemi, tuttavia, non può raggiungersi attraverso procedure che contrastano con le regole e le norme statutarie.

La C.R.G., pertanto, ribadisce, per l’apertura di nuovi circoli, quanto previsto dall’art. 14 comma 4 dello Statuto Nazionale e dall’art. 5 commi 3 e 4  dello Statuto Regionale;

in conseguenza di ciò non è legittima alcuna distribuzione di tessere”.

Per decidere in merito la Commissione, presieduta dal Vicario Giacomo Torrisi, non ha nemmeno dedicato molto tempo, considerato che la stessa è stata dichiarata chiusa alle ore 21, dopo solo un’ora e mezza dall’apertura.

La decisione della Commissione di Garanzia, come si è potuto leggere, non entra nemmeno nel merito della legittimità del secondo circolo, ma va più avanti e giudica non legittima alcuna distribuzione di tessere.

Quindi, qualcuno, inopinatamente, si è preso la briga di confezionare il solito bel pacchetto di tessere, all’antica, per capirci bene, e metterlo a disposizione dei dissidenti ragusani, senza minimamente preoccuparsi delle regole.

Forse sarebbe stato da sciocchi, ma non potevano accertarsi prima sulla legittimità dell’azione, considerando che la situazione, al riguardo, è stata sempre avvolta dalle nebbie della politica anche se illuminata dai riflettori delle regole ?

Forse sarebbe opportuno che qualcuno si occupasse delle diverse ambiguità che distinguono molti esponenti del PD ragusano, più intenti a curare piccoli orticelli che ad avere una visione aperta e globale della politica.

C’è da dire che il PD ragusano mantiene il trend di rivalità e di litigiosità che si riscontra a livello regionale e nazionale, dopo essersi adeguato agli standard di insuccesso a poca distanza dalle vittorie scontate.

A Ragusa i dissidenti sono riusciti a consegnare la città ai grillini e alla sinistra estrema, in Sicilia si sta lavorando solo per ostacolare Crocetta, a Roma si discute per come mandare a casa Letta.

Problemi nel paese non ce ne sono: sembra la storia del figlio di papà che, non avendo nessun tipo di problema sceglie di passare il tempo occupandosi di entomologia forense o di consuetudini culinarie degli antichi Ittiti.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it