Ucciso mentre era in bici: chiesto il rinvio a giudizio per l’automobilista che travolse il pozzallese Salvatore Mermina

La Procura di Siracusa ha chiesto il rinvio a giudizio per l’automobilista che travolse il pozzallese Salvatore Mermina, 49 anni, mentre si trovava in bici lungo la statale 115. L’uomo è stato investito da un modicano di 59 anni. Mermina è stato travolto ed è morto dopo due settimane di agonia all’ospedale di Catania.

Il Pubblico Ministero della Procura di Siracusa competente per territorio, dott. Andrea Palmieri, titolare del relativo procedimento penale per il reato di omicidio stradale a carico del conducente della vettura, G. C., 59 anni, di Modica, a conclusione nelle indagini preliminari ne ha chiesto il rinvio a giudizio e, riscontrando la richiesta, il Gip del Tribunale siracusano, dott.ssa Tiziana Carruba, ha fissato per il 13 gennaio 2022, alle 9, l’udienza preliminare di un processo dal quale la mamma, i tre fratelli e la sorella di Salvatore, che sono assistiti da Studio3A, si aspettano una risposta.

La tragedia si è consumata il 12 ottobre 2020, poco dopo le 19.30, nel tratto della Ss 115 che collega Ispica a Rosolini (Sr), nel territorio comunale di quest’ultimo comune. Mermina stava tranquillamente percorrendo la Statale a bordo strada in direzione Ispica con la sua mountain bike quand’è stato tamponato con estrema violenza dalla Ford Focus, che sopraggiungeva nello stesso senso di marcia, condotta dall’indagato.

Secondo la consulenza tecnica cinematica affidata all’ing. Maria Rita Torrisi, il Pm imputa in particolare all’automobilista di aver mantenuto “una velocità superiore al limite massimo consentito per quel tratto di strada” e, comunque, di “non averla regolata in relazione alle caratteristiche e alle condizioni della strada stessa e del traffico, non conservando il controllo del veicolo in modo da poter compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, quali soprattutto l’arresto tempestivo del veicolo dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile, e collidendo con il velocipede che percorreva la SS 15 nel medesimo senso di marcia”.

Sta di fatto che, a seguito dell’impatto, l’incolpevole ciclista è stato sbalzato dalla sua bicicletta e, dopo un volo di svariati metri, è rovinato a terra riportando politraumi gravissimi tra cui un trauma cranio-facciale con ematoma subdurale, un trauma toracico addominale e diverse fratture. Il ferito è stato traportato in ambulanza dagli operatori del 118 di Ispica all’ospedale di Modica, dov’è arrivato in condizioni disperate, già in stato di coma, in prognosi ovviamente riservata. Successivamente, il paziente, per l’aggravarsi del suo quadro clinico in seguito ad ulteriori complicanze, è stato trasferito al San Marco di Catania, ma qui il 25 ottobre il suo cuore ha cessato di battere.

La Procura di Siracusa, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Andrea Palmieri, aveva già aperto un procedimento penale per lesioni personali stradali gravissime a carico dell’investitore disponendo anche il sequestro dei mezzi: fascicolo che poi, alla luce del decesso, è diventato per omicidio stradale. E ora il magistrato ha chiesto il processo per il cinquantanovenne modicano.

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