“Toghe d’oro”, i 50 anni di carriera forense dell’avvocato Alfio Di Pietro

Cerimonia di consegna della Toga d’Oro al Tribunale di Ragusa. Nell’Aula delle udienze “Gurrieri” l’importante riconoscimento è stato conferito all’avvocato Alfio Di Pietro.

Un momento di grande valore simbolico con una cerimonia presieduta dall’avvocato Emanuela Tumino, presidente dell’Ordine forense di Ragusa, con la presenza dell’intero consiglio dell’Ordine ragusano. Erano presenti anche la moglie Lina Tolaro, i figli Salvatore, Ivana e Marilena. Ivana Di Pietro prosegue oggi il percorso del padre come avvocato del foro di Ragusa.

La consegna della toga d’oro costituisce il riconoscimento per la lunga carriera forense, caratterizzata da dedizione, serietà e costante impegno.

Tumino ha ricordato il percorso professionale dell’avvocato Di Pietro, iscritto all’Ordine degli Avvocati dal gennaio 1975. Una scelta professionale che è stata anche una scelta di vita e una vocazione precisa: Di Pietro era dipendente provinciale e segretario in un istituto secondario vittoriese. Ma scelse di lasciare il lavoro da dipendente per iniziare la carriera forense. Nella sua carriera è stato anche membro della Commissione tributaria e membro del Co.Re.Co., per il controllo degli atti amministrativi.

Tumino ha ricordato l’impegno professionale di Di Pietro, ma anche il suo impegno civile, con importanti incarichi ricoperti nella diocesi di Ragusa e con la promozione di alcune iniziative in ambito socio – politico.

Di Pietro ha ricordati alcuni momenti della sua esperienza professionale. “Ho sempre avuto davanti a me un obiettivo e un punto di riferimento – ha detto Di Pietro – l’unità della famiglia umana universale. È stato così fin dai primi anni della mia esperienza professionale. Nell’esercizio della professione ho iniziato occupandomi di diritto civile, ma anche di diritto penale. Nei miei primi anni ho frequentato anche il carcere, poi ho fatto una scelta. Nei miei primi anni ho avuto l’opportunità di incontrare l’avvocato Geraci, un grande del foro.  Mi disse: “Caro collega, inizi a fare tutto e di tutto. Il bagaglio si arricchisce enormemente e dà senso alla vita professionale di ognuno di noi”. Sono stato magistrato onorario, mi sono occupato di diritto tributario e contabile”. Di Pietro si è dedicato con priorità al diritto amministrativo, al diritto del lavoro e al diritto bancario. E l’impegno forense è andato di pari passo con quello civile. “Da cittadino attivo, ho cercato di avere uno sguardo critico e attento alle tematiche e ai mali che affliggono il mondo della giustizia. Mi ha animato un principio fondamentale, quello che ci ha dato Papa Francesco nella “Fratelli tutti”: la “fraternità”.  Ed è quello che sento più mio e che sento di dover proporre e affidare a mia figlia Ivana che sta proseguendo il mio percorso professionale. Perché il diritto nasce nella relazione e la relazione non può che essere fraterna. Trovo consonanti con la mia sensibilità e la mia indole e le parole di Piero Calamandrei che la presidente ha citato nel suo discorso. “Ho amato e amo la toga perché bontà e giustizia, mitezza e carità mi sono state sempre compagne”.

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