THE SEARCH, WAITING, 1+8, POLLUTING PARADISE

Ultimi 4 film al Trento Film Festival della Montagna, nella rassegna Destinazione…Turchia.

La Turchia, non avendo nessun film in concorso, non sarà nella possibile rosa dei premiati, ma la sua presenza a Trento, in questo Festival ha avuto una bella vetrina internazionale.

I film sono stati interessanti e alla fine,  il presentatore,  ha ringraziato pubblicamente  questo Paese, che ha lasciato assoluta mano libera nella scelta dei documentari e dei film, anche quelli che presentavano aspetti che potevano deporre in negativo. Evidentemente la Turchia desidera farsi conoscere per quello che è: luci e ombre, come  è giusto e soprattutto dignitoso.

THE SEARCH  (La ricerca) è film di 16’, del regista Çetin Baskin, nato a Diyarbakir in Turchia ed è il suo primo cortometraggio. Molto belli e suggestivi i paesaggi e le riprese controluce. Narra di un uomo che quando il suo cavallo se ne va, lui è combattuto tra  l’andarlo a riprendere e il lasciarlo andare.  Tra sogno e realtà un rapporto  paritario tra uomo e animale. La lotta interiore di trattenere l’oggetto affettivo e lasciarlo libero.

WAITING, 2012, durata 51’, un bellissimo film dove  la Turchia anche qui si rivela una meraviglia della natura, segue la vita di Siddik, un padrer di 42 anni che continua la disperata ricerca dei corpi dei suoi figli rimasti sotto le macerie del terremoto nel 2011. Racconta anche di  due ragazzini tredicenni, Eso e Atila, che cercano il ferro tra le macerie, per  tirare su qualche soldo per sopravvivere. Questo film racconta  anche il dolore interiore e  la difficile quotidianità nei luoghi della tragedia.

La regia è di  Bülent Ӧztürk , nato nel 1975 in un piccolo  villaggio turco ed ora  residente in Belgio.

1+8, invece è un documentario, molto  lungo (131’) di due  registe: una austriaca  Angelika Brudniak e l’americana  Cyntia Madansky. Produzione austriaca  e con  una visuale  della Turchia vista da fuori.

I numeri del titolo stanno ad indicare 1: la Turchia e 8, gli stati confinanti, partendo dalla Siria ed arrivando alla Grecia. Attraverso interviste  di sedici persone,  nei villaggi di una e dall’altra parte del confine. Emergono molte problematiche sia sociali che politiche  che toccano questo grande Paese e le sue frontiere, soprattutto in molte zone calde (vedi la Siria, per esempio). La lunghezza, che  è più di due ore, non ha tolto interesse e qualità, anzi. Molto pubblico e attento.

Ultimo film POLLUTING PARADISE (Paradiso inquinato) 2012. Il film è girato da un regista tedesco, Fatih Akin, di origini turche. I nonni erano di  un villaggio  della regione di Trebisonda nella Turchia nord-orientale, Çamburnu, a pochi chilometri dal Mar Nero.

Un  vero eden, dove, da molte generazioni, si coltiva una pregiatissima varietà di thè e gli abitanti vivono a stretto contatto con la natura.

Ma una catastrofe ecologica si è abbattuta sul villaggio per la ottusa e pervicace testardaggine delle autorità centrali che hanno creato una discarica a cielo aperto, malgrado se ne sconsigliasse, per ovvie ragioni, di crearla proprio lì. Senza contare che il sindaco e gli abitanti, si siano opposti strenuamente prevedendo  il disastro.

Le autorità  hanno proceduto ugualmente e adesso è tutto inquinato fino al mare, sia i terreni che le falde  acquifere. Anche perché, non sono state rispettate assolutamente le regole, onde evitare che l’immondizia arrivasse ad avvelenare terreni e falde acquifere. Tutto questo nel totale  disinteresse  nei confronti dell’ambiente. Akin ha filmato per cinque anni tutti  gli eventi e la lotta della gente del villaggio che con il loro sindaco si continuano a battere  contro le istituzioni sorde a ogni richiesta di porre fine alla devastazione di questo paradiso terrestre. 

La popolazione rurale turca testimonia  molto coraggio civile.

Fa pensare che il mondo è paese. Molte discariche, in tutto il mondo, compresa l’Italia,  sono  fatte  solo per guadagnarci in pochi, a scapito di tutti. Peccato.

Questo  è stato l’ultimo film di “Destinazione… Turchia”  del 61° Trento Film Festival, ma che non si è limitato solo ai film.

Non ho potuto seguire tutto, (i film sì, tutti e 14), ma  le manifestazioni che sono state diverse, solo qualcuna, a volte  erano in contemporanea e si doveva scegliere.

La mostra fotografica  intitolata “ KAPADOKYA”, del  famoso fotografo trentino Luca Chistè , foto in b/n, immagini  fine-art esposte nello Spazio  Archeologico sotterraneo  del Sass (uno dei siti della Trento romana). Molto bella e collocata bene. Alcune foto sono anche prese dall’alto, da una mongolfiera e alcuni ritratti degli abitanti completano la ‘panoramica’ della Cappadocia .

Il laboratorio PROFUMO D’ORIENTE, che intendeva far rivivere la magica atmosfera  del bazar turco, con ‘assaggi’ di spezie  ed altre essenze.

Il BRUNCH TURCO all’insegna della tradizione culinaria turca (ottima!) al Cafè de la Paix entrambi in un palazzo della Trento Vecchia.

Adesso la Turchia ha meno segreti e, soprattutto, risulta una Destinazione…  da raggiungere!

 

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