TE LA DO IO L’UNITA’

Sabato 14 giugno 2014, a Comiso, presso la Sala Pietro Palazzo, si è tenuta la conferenza sul tema «Te la do io l’Unità!».

Un’iniziativa culturale portata avanti dai relatori, Nunzio Lauretta (Presidente Associazione IRSAC Federico II),  Fiore Marro (Presidente Associazione Comitati Delle Due Sicilie), e Salvo Musumeci (Presidente Associazione M.I.S), i quali hanno deciso di partire da Comiso, (città simbolo per le tante battaglie di libertà che annovera nella sua storia), per un tour di incontri, conferenze, seminari e convegni al fine di porre al centro del dibattito culturale nazionale, mediterraneo ed europeo, il tema del Mezzogiorno d’Italia.

L’idea muove dalla necessità di intervenire per ristabilire verità e memorie negate, per riscoprire e dare voce alle identità territoriali, per rispondere alla crisi economica con la forza della creatività e difendendo il “marchio” meridionale e aprendo il mezzogiorno alla sua vocazione naturale, il turismo.

Il Mezzogiorno come risorsa che si relazione ed interagisce con i Paesi dell’area mediterranea e insieme danno vita all’Area di Libero scambio del Mediterraneo”, fatta fallire dai potentati politici ed economici del vecchio e del nuovo continente, diventa un’alternativa economica e sociale credibile e che mette in crisi il sistema burocratico-bancario delle lobbies europee ed americane.

 Il dibattito culturale che si intende suscitare è lontano mille miglia dal meridionalismo “piagnone” che senza comunque rinunciare a ristabilire le verità “vere”, proponga il Nuovo Meridionalismo “del fare” sul palcoscenico mediterraneo ed europeo come “voce” del Popolo meridionale, nell’ottica di una Confederazione dei Popoli del Mediterraneo, unico antidoto ad una Unione Europea senz’anima.

Le identità come alternativa all’omologazioni. Le autonomie locali contro il dirigismo nazionale ed europeo.

Tutto ciò è ipotizzabile e realizzabile solo a condizione che nella scuola – a distanza ormai da più di 150 anni – si insegni la storia “vera” di come è stata fatta l’Unità d’Italia.                                                                                             

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