Strage di Licata, la mamma rassicurava Alessia e Vincenzo: “Lo zio grida, ma poi gli passa”

La commozione è soprattutto per loro: per Vincenzo e per Alessia, due fratellini che si stavano affacciando alla vita, uccisi dallo zio per motivit d’eredità. Un orrore senza fine, quello della strage di Licata.

Ieri le scuole dei due ragazzi – il liceo Linares frequentato da Alessia Tardino e la media Marconi del piccolo Vincenzo – hanno espresso in tutti i modi lo sconforto, il dolore e un sentimento di partecipazione di fronte a una tragedia inattesa.

Fiori, peluche e altro sono comparsi nelle classi e anche all’esterno, nei due istituti. Grande passione di Vincenzo, come informa Fan Page, era la letteratura: aveva lavorato a una storia fantasy insieme a un compagno di classe e con quel racconto avevano vinto un concorso letterario della casa editrice Salani. Gli istituti scolastici dei due ragazzini sono a lutto. Alessia sedeva al secondo banco, mentre Vincenzo occupava l’ultima fila. Nella classe della quindicenne esposta anche una targa che le era stata consegnata in occasione della Giornata dei giusti dell’umanità. All’amica del cuore Alessia aveva raccontato di frequenti liti tra il padre e lo zio. Non ne aveva però parlato con le insegnanti.

La mamma dei due ragazzi, Alexandra Ballacchino, in passato era stata rappresentante dei genitori. Negli ultimi tempi aveva provato a rasserenarli: «Lo zio grida ma poi gli passa», diceva ad Alessia e a Vincenzo.

Invece, non è stato così. Il 48enne Angelo Tardino non era soddisfatto della suddivisione dei terreni disposta dal padre, che è stato anche interrogato dai magistrati per fare chiarezza sull’origine della contesa. Angelo sosteneva che il fratello Diego, con il quale aveva una piccola attività agricola, fosse stato favorito dal genitore. Litigi per la “roba”, per i parcheggi dei furgoni e per il pozzo. Roba inutile. Alla fine, dopo aver freddato tutti, ha ucciso anch Vincenzo, rannicchiato sotto la coperta.

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