STATO DI AGITAZIONE CALL CENTER TELECOM SERVIZI 187-119-191

Recentemente l’ex amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè’, ha divulgato a mezzo stampa, un confortante aumento dei ricavi nonché l’incremento dell’utile netto consolidato del gruppo. A fronte di questo, Telecom si accinge ad aumentare del 15% il dividendo degli azionisti, in contraddizione con i recenti 3900 licenziamenti realizzati per mezzo della mobilità e con 30.000 dipendenti in contratto di solidarietà, alcuni dei quali addirittura con una riduzione di quasi il 50% dell’attività lavorativa e consistenti perdite salariali.

Su queste scelte lo SNATER muove anche una forte critica al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed alle OO. SS. firmatarie, responsabili di aver scriteriatamente sottoscritto tutti gli accordi inerenti l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in Telecom, senza prevedere una qualsiasi clausola di salvaguardia occupazionale, nonché strumenti adeguati atti a contrastare le delocalizzazioni dei servizi.

A tal proposito è ben noto a tutti il preoccupante ricorso a delocalizzazioni dei servizi di call center Telecom anche a livello Internazionale (Tunisia, Albania, Romania), con prospettive occupazionali facilmente immaginabili. A questo si aggiunge il clima invivibile e costrittivo nel quale sono costretti a lavorare gli operatori dei call center Telecom, per il quale la scrivente O. S., sollecitata dai lavoratori interessati, ha indetto uno stato di agitazione regionale di 30 gg. per i servizi 119, 187 e 191.

Inoltre, in assenza di apprezzabili interventi aziendali, mirati al miglioramento del clima nei call center di Telecom Italia, la scrivente O. S., oltre a prorogare ulteriormente lo stato di agitazione, attiverà tutti gli organi di vigilanza preposti al fine di ottenere le indispensabili prescrizioni di legge a favore dei lavoratori.

 

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