“SPORT: OCCASIONE DI BENESSERE SESSUALE E RIPRODUTTIVO”

Gli insegnanti di educazione fisica possono fornire una grossa mano d’aiuto. Per aiutare genitori e medici a sollecitare i propri studenti nella verifica di ciò che non va dal punto di vista della sfera sessuale e riproduttiva. Un argomento che, purtroppo, risulta essere ancora tabù anche in tempi moderni. E quando queste patologie sono trascurate poi è facile che possa verificarsi un aggravamento delle stesse. E’ il messaggio, forte, arrivato ieri mattina in occasione del convegno “Sport: occasione di benessere sessuale e riproduttivo” tenutosi all’auditorium della Scuola regionale di sport con sede a Ragusa in collaborazione tra la delegazione provinciale del Coni di Ragusa, l’Ufficio scolastico provinciale e il centro medico Bios, centro di andrologia. E’ proprio al direttore del centro medico Bios, il biologo Giorgio Padua, che è venuta questa idea dopo avere riscontrato che le patologie riscontrate dal punto di vista andrologico continuano ad essere quelle classiche. Erano presenti gli studenti di alcune classi del Besta di Ragusa, del Fermi di Ragusa e del Cataudella di Scicli. “Se un tempo, però – aggiunge – c’era la visita medica in occasione della leva militare che faceva insorgere dei sospetti, invogliando il soggetto ad avviare dei controlli di verifica, adesso nulla di tutto questo. Per cui, molte coppie, al momento del matrimonio, della convivenza, scoprono di essere non fertili. Il cento per cento della responsabilità, al riguardo, un tempo era addebitato alla donna. Adesso, però, sappiamo che non è più così e che un buon venti per cento di responsabilità è da fare risalire al partner maschile. Ma l’aspetto che ci preme più sottolineare in questo contesto è che abbiamo legato tale problematica al ruolo di monitoraggio che possono svolgere gli insegnanti di educazione fisica durante la loro attività. Hanno un livello di comunicazione differente nei confronti degli allievi. Per cui è chiaro che appena vedono una postura errata, il timbro della voce che non si sviluppa come si deve, e altro ancora, possono lanciare un campanello d’allarme alla famiglia. Da qui il fatto che lo sport può aiutarci, in questo caso, ad identificare alcune malattie andrologiche”. Il delegato provinciale del Coni, Sasà Cintolo, ha voluto chiarire che “appuntamenti del genere ci fanno comprendere la grande responsabilità dello sport nei confronti della salute. E ritengo che anche l’Ufficio scolastico provinciale, guidato dalla prof. Franca Almanza, sia stato sensibilizzato a dovere per potersi muovere di conseguenza”. A trattare l’argomento in maniera scientifica Enzo Vicari, andrologo del policlinico dell’Università di Catania, Gaetano Iachelli, medico sportivo della Medicina dello sport dell’Asp di Ragusa, Giovanni Busacca, ginecologo, primario facente funzioni all’ospedale Guzzardi di Vittoria. Tutti collaborano con il centro Bios. C’erano inoltre Paolo Bozzaro, psicologo dello Sport dell’Università di Catania, e Orazio Arancio, presidente della Federazione rugby siciliana, consigliere nazionale del Coni, oltre allo stesso Cintolo.

 

(nella foto, da sinistra, Enzo Vicari, Giorgio Padua, Gaetano Iachelli, Giovanni Busacca, Orazio Arancio, Paolo Bozzaro)

 

 

 

 

                                                                                  

                                                                                  

 

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