SOTTOSCRITTO IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO PREDISPOSTO DALL’ORDINE

Sottoscritto martedi mattino, dai sei candidati a sindaco della città di Ragusa, il documento programmatico predisposto dall’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia e dalla Fondazione studi e ricerche architetti nel Mediterraneo dell’area iblea. Il presidente dell’Ordine Giuseppe Cucuzzella e il presidente della Fondazione Gaetano Manganello hanno illustrato a Franco Antoci, Francesco Barone, Giovanni Cosentini, Giovanni Iacono, Federico Piccitto ed Enrico Platania i contenuti del documento, manifestando la disponibilità, per il nuovo sindaco, a divenire interlocutori privilegiati per tutte le questioni che attengono al territorio e alle sue dinamiche di trasformazione. “Siamo certi, così – ha spiegato Cucuzzella – di interpretare al meglio le esigenze dei cittadini nell’ottica della riqualificazione, dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, della qualità dei luoghi in cui viviamo. Abbiamo sottoposto ai candidati un documento che sintetizza alcune delle tematiche più importanti che andranno poste sotto attenzione dal nuovo governo della città. Il documento è stato inviato, per la condivisione, anche ai candidati sindaco delle altre città in cui si vota, Modica, Comiso e Acate”. I cinque punti sono: attuazione del programma Ri.U.So, su base locale, limitando la dispersione urbana e frenando il consumo di nuovo territorio; adozione di un nuovo regolamento edilizio in grado di favorire la rigenerazione urbana; adozione di piani per la rigenerazione paesaggistica; rilancio dei concorsi di idee e di progettazione; trasparenza e semplificazione, con la gestione informatizzata di tutto l’iter delle pratiche tramite sito internet del Comune.

“Da ingegnere non posso che condividere il documento – spiega Antoci – di cui diversi punti appartengono già al mio programma elettorale. Alcuni interventi possono essere immediati ma, per quanto riguarda per esempio la modifica del regolamento edilizio, occorrerà una ampia discussione in consiglio. Sulla informatizzazione delle pratiche edilizie sono molto convinto poiché già all’amministrazione provinciale abbiamo attuato un progetto di scrivanie digitali molto valido”.

“Il mio programma sposa in pieno questi principi poiché nel formularlo – continua Barone – mi sono avvalso di diversi architetti della città di Ragusa. Noi pensiamo ad una politica urbanistica diversa, non consegnata in mano all’assessore di turno ma condivisa con la città. Immaginiamo la costituzione di una commissione in cui convergano tutte le associazioni di categorie coinvolte. Finalmente la programmazione urbana sarà a lungo termine”.

“Un documento letto e condiviso poiché ricalca – aggiunge Cosentini – molte delle idee di cui vorremo avvalerci per attuare il nostro progetto di città. Un percorso programmato attraverso una squadra di competenze come Franco Poidomani. Tra le principali istanze nessun ulteriore consumo territorio, la ricucitura tra centro e periferie, il Parco vallata degli iblei”.

“Le idee esposte dall’ordine degli architetti sono in linea – spiega Iacono – con i principi che hanno caratterizzato la mia ragione di fare politica. Una urbanistica condivisa che adesso invece sembra per tutti i candidati una novità. Certamente le aree Pep non sono rientrate in questa ottica. Prendiamo atto che si cambia strada”.

“I cinque punti del documento – sottolinea Piccitto – trovano ampio spazio nel nostro programma che ha come obiettivo principale la rigenerazione della nostra città. Lo stop al consumo del territorio, una urbanistica sociale ed una pianificazione condivisa. Nella nostra Giunta abbiamo designato ben due architetti, Stefania Campo e Giuseppe Dimartino, a dimostrazione di quanto questo aspetto sia per noi importante”.

“Plaudo a queste iniziative – conclude Platania – simbolo della sinergia tra amministrazione, cittadini e professionisti. Mi trovo pienamente d’accordo con quanto a noi esposto stamane. Unica perplessità la parte in cui si fa riferimento alla ‘rottamazione di edilizia di scarso valore e datata’. Credo sia opportuno ancorare questo concetto a dei parametri certi ed oggettivi onde evitare problemi di interpretazione che poi potrebbero arrivare in consiglio comunale come la recente questione relativa alla edificazione di edilizia residenziale in aree agricole. La questione muoverà interessi economici importanti per cui meglio porre dei paletti seri”.

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