SONO INFONDATE LE PRESUNTE ILLEGITTIMTA’ DEL BANDO

Ciò che sta accadendo in queste ore al Comune di Ragusa, con l’occupazione dell’aula consiliare da parte dei dipendenti della Ditta Busso, ci sembra due volte sintomo di una troppo diffusa – e grave – tentazione di far leva su aspettative e timori dei lavoratori. Se da una parte la Cgil porta avanti la propria battaglia sindacale – legittimamente, certo, ma con argomentazioni volte a osteggiare il nuovo bando per il servizio di raccolta dei rifiuti e dunque, di fatto, favorevoli a protrarre ancora all’infinito il meccanismo delle proroghe – dall’altra l’opposizione consiliare in questa vicenda sta dimostrando tutta la propria tendenza alla strumentalizzazione e la determinazione a non perdere occasioni per fare ostruzionismo.

Le contestazioni sulla presunta illegittimità del bando risultano tanto più infondate quando si concentrano sulla vicenda dei 13 dipendenti della ditta Busso che secondo i consiglieri comunali di opposizione rischierebbero il licenziamento nel passaggio al nuovo affidamento: queste osservazioni dimostrano tutta l’incoscienza di chi, anziché esaminare i problemi e individuare le soluzioni alla luce delle regole che l’Ente è obbligato a rispettare ma anche che il buon senso impone, preferisce cavalcare i legittimi timori dei più deboli e giocare ad esasperare gli animi, sperando egoisticamente di trarre da questo chissà quale risultato politico.

Coloro che fomentano – perché di questo si tratta e dobbiamo chiamare le cose con il loro nome – queste persone contro l’amministrazione comunale – e ci riferiamo chiaramente ai consiglieri comunali di opposizione che stamattina hanno condotto questa messinscena – lo fanno non certo nell’interesse dei lavoratori né tantomeno della collettività, ma forse solo nel proprio.

E la verità dei fatti è che l’assunzione di questi 13 lavoratori da parte della Ditta Busso è avvenuta palesemente al di fuori dei parametri previsti per l’organico da impiegare nel servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.

I nostri enti locali soffrono già abbastanza per le indiscriminate assunzioni che nel corso dei decenni sono state fatte presso enti pubblici e parapubblici, all’esclusivo servizio dei bacini elettorali di certi soggetti politici: i lavoratori, certo, non c’entrano nulla e oggi siamo chiamati a fare il possibile per tutelarli, ma continuare ad avallare questo sistema, nel totale dispregio delle norme, non è più possibile. Non se lo può permettere il nostro Comune, non se lo possono permettere i cittadini ragusani.

Il “famigerato” Allegato C del bando – secondo cui, se sarà necessario assumere più dei 168 lavoratori previsti, la ditta dovrà dare priorità assoluta a questi 13 –  è il massimo che possiamo fare per tutelare questi lavoratori e le loro famiglie, agendo nella legittimità e nella trasparenza: chiunque indichi loro qualunque altra strada, qualunque altra possibilità, mente sapendo di mentire e non fa altro che speculare sulle loro aspettative e i loro timori.

Fatte queste necessarie precisazioni su questo specifico punto, è in ogni caso chiaro che qualunque aspetto del bando e delle decisioni che l’amministrazione ha assunto su questo fronte dovranno essere discusse nella sede del tavolo tra il sindaco Piccitto e le organizzazioni sindacali: tentare di spostare la questione in Consiglio comunale e nei modi in cui è stato fatto oggi non è altro che – come abbiamo detto – una tattica di ostruzionismo.

I cittadini sappiano che i consiglieri di opposizione che stanno conducendo questa tattica, lo fanno al solo ed esclusivo scopo di impedire il dibattito in consiglio comunale di atti cruciali per la città quali il Piano triennale delle opere pubbliche e il Bilancio di previsione. Evidentemente qualcuno si sta accorgendo che le cose a Ragusa stanno cambiando davvero e si ostina a voler fare di tutto per impedirlo.

 

 

 

 

 

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