SONIA MIGLIORE: “IL BANDO DI GARA PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI PULIZIA E’ ILLEGITTIMO

“L’Amministrazione non ha consapevolezza di ciò di cui parla”, questo dichiara Sonia Migliore in merito al bando di gara per l’affidamento del servizio di pulizia degli uffici comunali e giudiziari del Comune di Ragusa.
La consigliera d’opposizione, il 6 marzo scorso, aveva presentato un’interrogazione in merito ad alcune anomalie del suddetto bando riguardanti il costo del personale e la mancanza di adeguate giustificazioni, imposte per legge, per la scelta di procedere ad un unico lotto per la gara in questione. Infatti il comma 1 bis dell’art. 2 del Codice degli appalti stabilisce che le stazioni appaltanti, ove economicamente possibile, devono suddividere gli appalti in lotti per evitare l’esclusione delle piccole e medie imprese, invece, l’Amministrazione grillina, per una non precisata esigenza di abbreviare il servizio, ha unificato i lotti.
Ma veniamo ai costi del lavoro, qui la cosa è ancora più grave. “Lo sfruttamento dei lavoratori – dichiara la Migliore – è una prassi odiosa oltreché criminale, ma lo è ancor più quando a macchiarsene è un Ente pubblico. Le uniche tariffe applicabili per questo servizio sono quelle indicate dal contratto nazionale di categoria (Servizi di pulizia e multiservizi integrati), che stabilisce che il costo orario per l’operatore  di II livello è di 15,78 euro, mentre il costo orario per l’operatore di IV è di 17,44 euro. Questo è stabilito con il Decreto Ministeriale del 10 giugno del 2013, che rimanda alle Tabelle ufficiali del Ministero. Non si capisce perché il Comune le ignora e perciò stabilisce una remunerazione oraria di 12 euro per gli operatori di II livello e di 13,50 euro per quelli di IV livello. Come è possibile?
L’assessore, Massimo Iannucci, – continua la Migliore – con il solito candore imbarazzante, spiega che gli importi proposti nel bando derivano da un’ottica di risparmio di spesa. Questa dichiarazione è gravissima anche perché dimostra tutto il disprezzo di questa Amministrazione nei confronti delle leggi vigenti, in questo caso del D.Lgs 163/2006, nel quale si dice espressamente che il ribasso d’asta è determinato al netto delle spese relative al costo del personale oppure l’Amministrazione fa riferimento alle agevolazioni previste dalla legge 407? Male, se così fosse la cosa è ancora più grave, infatti quella legge non esiste più perché abrogata dalla legge Fornero. Ma il problema – continua la consigliera – è forse un altro ancora ossia che chi ha redatto il bando ha ignorato coscientemente o inconsapevolmente, fa lo stesso, il contratto nazionale di categoria, facendo riferimento invece a quello delle cooperative, errore gravissimo ed inammissibile”.
“Da cittadina, da politica, da ex sindacalista – conclude Sonia Migliore – non posso rimanere inerme dinnanzi a questo scempio e non capisco il colpevole silenzio dei sindacati in merito ad una questione così delicata, che, ricordiamolo, riguarda tutti noi, i nostri diritti, la nostra civiltà”.
Per tutto questo la consigliera Sonia Migliore, ribadisce ancora una volta il suo invito: “l’Amministrazione deve annullare il bando in autotutela”.

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