SOLO IN 47 SI SALVANO DEGLI OLTRE TRECENTO IMBARCATI

Una tragedia annunciata quella degli oltre 250 immigrati fra cui anche donne e bambini nel Mediterraneo al largo di Malta ammassati in una carretta del mare che è affondata a meno di 50 miglia da Lampedusa. I 47 naufraghi salvati dalla Guardia costiera e da un peschereccio dichiarano che a bordo del barcone c’erano oltre 300 persone e che per il mare grosso ad un certo momento il natante si è rovesciato scaricando tutti in acqua e 259 sono dichiarati dispersi. Un aereo ricognitore avrebbe avvistato nel pomeriggio di ieri una ventina di corpi proprio nella zona del naufragio mentre gli equipaggi di alcuni pescherecci che incrociavano nella zona hanno dichiarato che il mare forza sei non consentiva la pesca e quindi stavano rientrando nei porti di partenza; figurarsi come poteva navigare quella carretta stracarica di gente partita da un porto libico e diretta a Lampedusa ad ingrossare le fila di disperati che entrano quotidianamente nell’isola siciliana per tentare poi l’avventura in Europa. Insomma una situazione di una gravità enorme che nessuno vuole risolvere e che vede sola l’Italia con la Sicilia, ed in special modo Lampedusa ormai “distrutta” nella vita stessa dei suoi abitanti e nelle attività economiche e persino esistenziali. Una emergenza umana di proporzioni bibliche nella quale ognuno fa finta di non vedere, di non sentire, di non accorgersene.

 

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