Soldi per green pass falsi, arrestata infermiera di Piacenza

Un’infermiera dell’Asl di Piacenza è stata arrestata dai carabinieri per aver fatto ottenere a 23 persone dei Green pass falsi dietro pagamento di una somma tra i 250 e 300 euro.

La professionista, che non era una no-vax ma regolarmente vaccinata, è in carcere con l’accusa di corruzione e falso.

In manette insieme a lei anche un suo collaboratore che le procacciava i clienti, che pare si rivolgessero a una farmacia della città dove l’infermiera prestava servizio. L’indagine è partita da un esposto proprio dell’Ausl ed è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

“Ho portato qui un amico no vax che si è convinto, ma siccome ha paura dell’iniezione ci penso io a fargli il vaccino”. Così, secondo i carabinieri, l’infermiera riusciva ad accedere agli hub vaccinali, dove tra l’altro aveva già prestato servizio in passato. Non accompagnava però persone che avevano deciso di vaccinarsi contro il Covid, ma i clienti che la pagavano 250 euro, e ai quali lei personalmente iniettava della soluzione fisiologica al posto del vaccino, che invece gettava via. È questo uno dei primi dettagli che emergono dalla indagine che ha portato all’arresto, oltre che della professionista sanitaria, anche di un suo complice, finito ai domiciliari, che le avrebbe procacciato i clienti.

Quando ormai non era più autorizzata a fare le vaccinazioni, poi risultate finte, all’hub, per l’intensificarsi dei controlli e dei sospetti, l’infermiera di Piacenza Vita Bagnulo aveva escogitato un altro piano per ottenere soldi facendo ottenere i Green pass a no vax. In pratica, è emerso dalle indagini, avrebbe chiesto ai suoi ‘clienti’ di presentarsi in una farmacia dove li avrebbe fatti risultare positivi a un finto tampone e poi, passati 10 giorni, negativi a un secondo: in tal modo sarebbero risultati guariti. “Alla fine praticamente di questi dieci giorni – dice Bagnulo in una conversazione intercettata a inizio gennaio dentro la farmacia – dal momento che parte la segnalazione fate un altro test che ovviamente verrà fuori negativo, perché voi siete negativi eh”. E ancora: “Vi faccio stampare che oggi siete stati trovati positivi, ok? E così avete il punto di partenza. Lunedì, quando chiamate il medico gli dite che da quattro, cinque giorni avevate mal di testa, raffreddore e balle varie”.

“Procederemo subito alla sospensione di questa infermiera, e valuteremo se ci sono le condizioni per procedere direttamente anche al licenziamento”. Così il direttore generale dell’Asl di Piacenza, Luca Baldino, commenta la vicenda.

“L’unico aspetto positivo che si può trovare in questa vicenda è la fiducia degli utenti in un sistema che è in grado di intercettare quegli elementi che non funzionano, quale è una persona, una professionista, che per soldi va a vanificare il lavoro di due anni in un ambito così fondamentale alla lotta al Covid come quello delle vaccinazioni”, aggiunge.

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