SITI UNESCO ED ESTRAZIONI PETROLIFERE

Il sottosegretario di Stato per i beni e per le attività culturali e per il turismo, Ilaria Borletti Dell’Acqua, ha risposto in aula all’interrogazione presentata dalla senatrice del Pd, Venera Padua, avente ad oggetto la salvaguardia del patrimonio Unesco e monumentale, più in complessivo, alla luce della presenza di un numero sempre maggiore di piattaforme petrolifere sul territorio di Scicli e nell’area iblea, in generale, compreso lo specchio d’acqua antistante la costa. “Le nostre comunità siciliane, e la mia in particolare, quella di Scicli – ha spiegato la senatrice Padua facendo riferimento al testo dell’interrogazione presentata nel febbraio scorso – vivono un momento di grande preoccupazione perché la ricerca di giacimenti di idrocarburi, con la presenza di piattaforme petrolifere, si inscrive in un poligono molto vasto, che tocca punte che riguardano la costa e che sono prossime alle città”.

“Abbiamo espresso una crescente preoccupazione – ha aggiunto Padua – per il nostro ambiente, per il nostro territorio che è stato riconosciuto dall’Unesco, per le nostre falde acquifere e per una zootecnia che è un settore produttivo brillante e importante per la nostra economia. In questo senso – continua Padua – considero molto importante la disponibilità del Mibact, per bocca del sottosegretario di Stato in risposta alla mia interrogazione, ad affiancare le amministrazioni locali al fine di assicurare una migliore gestione dei siti Unesco perché quando una comunità (che si tratti di un pezzo di città, di un palazzo, di una strada, di una comunità intera, anche se piccola) viene riconosciuta come patrimonio dell’umanità non la si ha per sempre, ma va mantenuta. Quindi, dobbiamo rafforzare questa immagine e il continuo cercare petrolio dalle nostre parti non ci aiuta. La risposta del Mibact è certamente un primo passo avanti che accogliamo con soddisfazione ma la nostra battaglia non si fermerà perché abbiamo una grande responsabilità: mantenere un patrimonio che non è della comunità di Scicli e iblea ma che, se anche solo per una parte, è stato riconosciuto patrimonio dell’intera umanità. Comprendo che siano necessari anche gli idrocarburi – conclude la senatrice del Pd – ma non si può insistere continuamente su un territorio che da almeno trent’anni anni ha continuato a prestarsi a questa attività”.

Il sottosegretario ha poi riferito che, per quanto riguarda le attività di ricerca e coltivazioni di idrocarburi in mare, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha precisato che “l’istruttoria tecnica riguardante lo sviluppo del giacimento Vega, distante 20 chilometri dalla costa di Ragusa, si è conclusa con un decreto di autorizzazione con prescrizioni, mentre la procedura di Via per l’istanza di perforazione di un pozzo esplorativo denominato Vesta al largo delle province di Siracusa e Ragusa, ad una distanza di 45,9 chilometri dalla costa, non si è ancora conclusa e la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas sta ancora svolgendo l’istruttoria tecnica”. E’ stata inoltre sottolineata l’importanza di effettuare puntuali verifiche su un eventuale impatto visivo che le installazioni possono apportare ai beni iscritti nella lista dell’Unesco. L’impatto visivo di nuove opere, infatti, costituisce uno degli elementi più diffusi di pregiudizio all’eccezionale valore mondiale dei beni inseriti nel patrimonio mondiale, proprio in quanto si tratta di un effetto indiretto sul bene culturale. “Si coglie comunque l’occasione – ha aggiunto il sottosegretario – per ricordare l’importanza del Piano di gestione redatto dal sito al momento dell’iscrizione. Il Piano di gestione è uno strumento finalizzato alla corretta protezione e valorizzazione del bene iscritto, e pertanto si sottolinea la necessità di monitorarne puntualmente l’implementazione, e di aggiornarlo laddove alcuni aspetti di conservazione e protezione siano stati trascurati o sottovalutati nella prima stesura del testo. Infine, concludo segnalando che questo Ministero, in qualità di focal point nazionale della Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale Unesco, è pienamente disponibile ad affiancare le amministrazioni locali in questo compito, al fine di assicurare la migliore gestione dei siti Unesco”.

 

 

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