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Sindaco Monisteri: “Da oggi col dissesto un nuovo inizio per Modica. Vile chi è uscito dall’aula o si è astenuto”. Sempre più certo l’azzeramento della Giunta. VIDEO
31 Gen 2025 00:53
Il Consiglio comunale di Modica di ieri sera ha segnato un passaggio cruciale per la città, sancendo ufficialmente la dichiarazione di dissesto finanziario dell’ente. Tuttavia, al di là dell’aspetto amministrativo, la seduta ha rappresentato agli occhi della città collegata per la prima volta finalmente in diretta streaming, l’inizio di un nuovo scenario politico, con un confronto serrato tra la maggioranza e quella che il consigliere Paolo Nigro ha definito , battezzandola, “l’altra maggioranza”. Una maggioranza divisa quindi tra i sostenitori del sindaco Maria Monisteri e i consiglieri vicini all’ex sindaco Ignazio Abbate. Un nuovo quadro politico che si è delineato e che a giudicare dalla parole del Sindaco a chiusura di seduta consiliare, potrebbe portare anche all’azzeramento della Giunta.
Frattura politica ormai ufficiale
Nonostante le dichiarazioni di apertura al dialogo infatti da parte del primo cittadino, la frattura politica è emersa in maniera evidente sin da subito e nel corso delle oltre quattro ore di interventi durante i quali poco si è parlato dell’atto tecnico e molto della questione politica. La Monisteri ha ripercorso i primi diciannove mesi del suo mandato, sottolineando la fiducia accordatale da oltre 19.000 elettori e ricordando il momento critico del 7 gennaio 2025, quando si è trovata di fronte alla drammatica realtà finanziaria del Comune: non solo assenza di liquidità, ma anche la mancanza di un bilancio, con il rischio di blocco dei servizi essenziali, dalla mensa scolastica all’assistenza ai disabili, fino al pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali e degli operatori ecologici.
I tentativi della Monisteri di fronteggiare la crisi
“L’amministrazione ha tentato di fronteggiare la crisi, ha dichiarato il Sindaco, attraverso tre direttrici: razionalizzazione della spesa, valorizzazione delle risorse e ricerca di fondi esterni. Tuttavia, nessuna delle soluzioni esplorate si è rivelata praticabile, rendendo il dissesto l’unica via percorribile per garantire un futuro sostenibile alla città. La Monisteri ha paragonato il dissesto al fallimento di un’azienda o di una famiglia, sottolineandone la drammaticità, ma anche l’opportunità di ricostruzione su basi più solide. Ha quindi invitato tutte le forze politiche, economiche e sociali a unirsi in uno sforzo collettivo per il rilancio della città, esortando i consiglieri comunali a prendere decisioni nell’interesse della comunità.
Le critiche dei consiglieri vicini ad Abbate
Tali dichiarazioni non hanno però placato le critiche al Sindaco che si sono subito fatte cosa concreta con il primo vero intervento politico della serata che è stato quello della consigliera Elena Frasca. Un intervento che ha subito fatto comprendere che piega avrebbe preso il dibattito consiliare. La Frasca ha definito la decisione un “blitz solitario, senza condivisione” ed ha contestato il percorso che ha portato alla dichiarazione di dissesto, accusando il sindaco di aver agito senza consultare le categorie economiche, i sindacati e le associazioni del territorio. Ha inoltre evidenziato come, fino a pochi mesi prima, la narrazione ufficiale dell’amministrazione non avesse mai menzionato il dissesto come ipotesi concreta, dipingendo piuttosto una situazione complessa ma gestibile.La consigliera ha sollevato dubbi sull’effettiva gestione finanziaria degli ultimi mesi, denunciando l’assenza di miglioramenti nei principali indicatori economici e la mancata ottimizzazione della riscossione tributaria. Ha quindi ribadito che il dissesto non rappresenta un’opportunità di ripartenza, bensì un evento traumatico per la città, che avrebbe dovuto essere scongiurato con ogni mezzo possibile.
La strategia politica degli “Abbatiani”
A rafforzare questa posizione, è intervenuto anche il consigliere Nigro, che ha rincarato la dose denunciando il rischio di scarsa trasparenza nella gestione post-dissesto e ha assicurato, con una sorta di sfida politica lanciata al sindaco ed anche di “dichiarazione di guerra” che si vigilerà senza alcunos conto e ogni atto amministrativo verrà analizzato con la massima attenzione. Nel corso del dibattito, Nigro ha lanciato un monito chiaro: “Se emergeranno atti che sono stati nascosti, informazioni non fornite o spiegazioni omesse, adotteremo i comportamenti conseguenziali”. Un messaggio diretto e senza ambiguità, rivolto non solo al Sindaco ma a tutta l’amministrazione, per ribadire che il dissesto è sola responsabilità della Monisteri e del suo gruppo e che, dato che è stato descritto come lo strumento per garantire i servizi essenziali e far ripartire la città, che essi vengano garantiti senza altre scuse e che la città venga fatta ripartire.
Le posizioni dei consiglieri vicini al Sindaco e dell’opposizione ufficiale
Nel corso della seduta, seppur con contenuti diversi, i consiglieri “vicini” al Sindaco, con i loro interventi non hanno risparmiato critiche alla amministrazione precedente e ribadito sostegno e fiducia alla Monisteri. Fortemente critica anche l’opposizione con Spadaro e la Castello la quale ha ripercorso tutto l’iter che oggi ha portato al dissesto individuando a suo giudizio solo nell’on. Abbate il responsabile di questo disastro economico.
Il Consiglio si è concluso con 12 voti favorevoli e 4 astensioni. I consiglieri Minardo, Armenia, Cascino, Gugliotta, Cecere, Aurnia, Daniela Spadaro, Castello, Borrometi, Spadaro, Civello hanno votato a favore del dissesto. Al momento del voto, si sono allontanati dall’aula Rita Floridia, Massimo Caruso, Paolo Nigro, Elena Frasca, Miriam Franzò, Leandro Giudanella, Lorenzo Giannone e Gianmarco Covato. Hanno invece scelto di restare in aula per garantire il numero legale, pur astenendosi, i consiglieri Piero Covato, Daniele Scapellato, Giovanni Alecci e Alessio Ruffino.
Monisteri: Un atto di viltà uscire dall’aula o astenersi
In chiusura, il sindaco ha accolto con favore l’esito della votazione, ma non si è lasciata sfuggire l’occasione per togliersi un sassolino dalle scarpe che forse lo infastidiva da mesi. Ha rivolto dure critiche nei confronti di coloro che si sono astenuti o hanno lasciato l’aula, definendo tale scelta un atto di viltà. “Volevo chiedere ufficialmente scusa, ha dichiarato Maria Monisteri, visto che non l’hanno fatto loro, ai consiglieri di una delle mie due maggioranza perchè si sono allontanati dall’aula e anche per chi ha espresso un voto di astenuto, perché astenersi significa non esprimere un parere. A me sembra un atto anche di viltà nei confronti della città, perché era un momento in cui avrei preferito forse il voto contrario. Si è parlato di responsabilità, ma uscire dall’aula o esprimere un parere di astenuto non è certo un senso di responsabilità. Leggo tante volte che mi si sostiene e mi si è vicini. Io non voglio le parole o i proclami o i comunicati che mi si sta vicino. Quando mi sta vicino lo si fa con i fatti. Per cui da adesso, da questo momento, visto che abbiamo dato un parere favorevole al dissesto, si inizia da zero. Si pongono delle basi solide e il mio è un invito alla città per condividere questo risanamento e questa ricostruzione della nostra Modica, perché glielo dobbiamo“. Ascoltando queste parole non ci sorprenderemmo se già dalla giornata di domani ci trovassimo ad assistere ad un vero e proprio terremoto politico con l’azzeramento della giunta. Ricominciare d’accapo, se non abbiamo frainteso le parole del Sindaco, potrebbe significare proprio questo.
GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVENTO CONCLUSIVO DEL SINDACO DI MODICA, MARIA MONISTERI
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