SIAMO IN VISTA DI UNA SVOLTA EPOCALE PER IL TERRITORIO

“Mi sembra che l’Udc lavori per concludere il percorso iniziato da tanto tempo e da tutti noi auspicato per la costituzione nel Paese di una grande area politica centrista,  liberale e riformista che punti a costituire un partito popolare italiano, una grande forza politica capace di raccogliere la vivacità e la passione civile dei giovani e dare risposte concrete all’immane sofferenza e alle esigenze di rinnovamento dell’intera nazione”. E’ quanto dichiara Sonia Migliore, coordinatore cittadino dell’Udc di Ragusa, dopo avere partecipato alla riunione del comitato regionale tenutasi sabato scorso a Palermo. “C’è bisogno di un partito – continua Migliore – che punti ad un rinnovato protagonismo fondato sulla concreta capacità di disegnare, nel solco dei nostri principi, un Paese che guardi con speranza al futuro, che sappia sognare, ma capace di imporre proposte concrete in grado di legarsi ai bisogni dei giovani, all’occupazione, al lavoro, alla scuola, alle famiglie, alla povertà, agli ultimi, all’immigrazione, alle esigenze del recupero idrogeologico del territorio e del patrimonio culturale e ambientale. Dobbiamo, in definitiva, essere all’altezza della grande tradizione del popolarismo italiano assumendoci una nuova responsabilità e rivendicando la nostra vocazione di partito di governo all’interno di un’area politica a vocazione maggioritaria”. “Dobbiamo prendere atto con sincerità e umiltà – continua Sonia Migliore – dei tentativi andati a vuoto con il polo di centro prima, con l’accordo con Fini e Rutelli dopo e, in ultimo, con l’accordo troppo monocorde con Scelta Civica di Monti per il quale abbiamo pagato uno scotto elettorale forse non meritato, con il sogno deluso dell’“Udc …verso il Partito della Nazione” che è stato punto di partenza per me, proveniente dall’area riformista, per aderire poi all’Udc. Quello a cui dobbiamo tendere è la necessità di scegliere, ma, dopo, di mantenere la barra dritta sulla rotta evitando, tranne singoli e ineludibili casi legati a chiare situazioni politiche locali, di cambiare rotta dando l’impressione di un zigzagare che non produce consenso, né credibilità. La straordinaria intuizione di Giampiero D’Alia di dare vita, per primo e in solitudine, al Governo Crocetta purtroppo non ha dato finora i risultati sperati e ciò al di là dei condivisi tentativi del presidente della Regione di denunciare il vero malcostume che è però cosa diversa dallo sparare nel mucchio e invocare l’antimafia per superare difficoltà di governo e difficoltà di raccordarsi con i partiti che lo hanno eletto, giocando tra Pd e Megafono come pretesto per occupare l’intera rete delle amministrazioni pubbliche e private siciliane, non sempre portando a buoni atti amministrativi come dimostra la crisi del sistema industriale, delle province e degli enti di eccellenza collegati come l’Università, il Corfilac, la zootecnia, etc”.

“Se a livello regionale l’Udc si riorganizza per dare linfa e maggiore determinazione all’attività di governo – dice ancora Migliore – a livello nazionale l’Udc è protagonista per la nascita di un unico Partito Popolare, che possa sanare le diaspore antiche e riunire i moderati. In periferia, invece, si avverte l’esigenza dei moderati di dare lena ad un rinnovato dinamismo della base dinanzi alla constatazione che il partito, come gli altri, vive solo sulle autonome iniziative dei deputati e dei consiglieri comunali, mentre le strutture sono solo sulla carta e le iniziative individuali vengono spesso censurate da alcuni vertici. Siamo in vista di una svolta epocale alla quale io, con i “comitati per il popolarismo” in via di costituzione e tanti amici di Ragusa e della provincia e dell’Udc, ci spenderemo per una nuova stagione politica all’insegna del dinamismo che allarghi gli spazi, le proposte politiche allo scopo di elaborare strumenti per cambiare in meglio il Paese e la nostra comunità locale, attraverso politiche fondate su una condivisione collettiva “orizzontale” e non verticistica, per costruire un vero progetto politico liberale, democratico, riformista e popolare, di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno”.

 

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