Si sgretola l’antico convento di Sant’Antonio a Scicli

L’ultimo colpo di grazia con il ciclone mediterraneo Helios del 9 e 10 febbraio scorsi. Crollata la parte laterale del muro che sostiene la cupola gotica dove da anni alligna, sulla sommità, un albero di mandorlo. La cupola, risalente al 1400, ora è fortemente a rischio e và ad accellerare l’inesorabile declino dell’ex convento Sant’Antonio, a pochi metri dall’alveo del torrente Modica-Scicli. Un immobile databile alla seconda metà del 1300. L’associazione Tanit ed il Centro studi e documentazione Scicli, due nuovi soggetti artefici da qualche anno di un grande risveglio culturale in città, hanno preso a cuore questa preziosa testimonianza sita proprio nel perimetro cittadino fra la via Colombo e l’ospedale Busacca.

Una “perla rara” per la città di Scicli e per l’intero Val di Noto

“Perla rara perchè nel Val di Noto i resti di un’edilizia antecedente al terremoto dell’11 gennaio 1693 si contano sulle dita di una mano – spiega Vincenzo Burragato, presidente di Tanit – oggi abbandono e degrado albergano fra i ruderi della stupenda costruzione tardomedievale, databile alla seconda metà del 1300, con la cupola gotica del 1400 e proprietà privata dal 1866, dove cresce un albero di mandorlo”.

Il monitoraggio costante sullo stato dell’immobile è del giovane Davide Militello del Centro studi e documentazione Scicli che utilizza un drone per conoscerne ogni angolo e registrare eventuali nuovi crolli

L’ex convento di Sant’Antonio è stato sottoposto, nel 1993, a vincolo da parte dell’Assessorato regionale ai beni culturali perchè di notevole interesse storico ed artistico e perchè pregevole testimonianza architettonica sia per quanto riguarda il suo insieme sia per quanto riguarda i singoli elementi che ne compongono la chiesa, la cappella, il convento ed il loggiato – conclude Vincenzo Burragato – speriamo che il nostro appello venga raccolto. Nei cassetti del Comune c’è un progetto di Parco fluviale che insisterebbe sul fondovalle del torrente Modica-Scicli costeggiando l’ex convento”.

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