Ciclone mediterraneo: danni notevoli al Parco archeologico Kamarina e Cava Ispica. FOTO

Conclusa la conta dei danni nel Parco archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica dopo l’alluvione del 9 e 10 febbraio scorsi. Il conto maggiore lo paga la zona archeologica di Camarina ed il promontorio. Crollato pure un costone al Museo di Kamarina e danni di riscontrano negli altri siti del parco quali Kaucana e Cava Ispica. Vasta l’area colpita, un’area ricadente su cinque comuni iblei, Ragusa, Santa Croce Camerina, Vittoria, Modica ed Ispica. “La parte più colpita è quella a ridosso del fiume Ippari che, straripando ha spazzato via il ponte che collegava a confine, i Comuni di Ragusa e Vittoria ed ha compromesso la base del promontorio dove insiste buona parte della fortificazione greca, con un’erosione di 2 metri dal livello del fiume, causando un forte danno archeologico e paesaggistico” – afferma il direttore del Parco archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica, Domenico Buzzone.

Danni pure al parco di Kaucana

Il bollettino è impietoso anche per il parco di Kaucana. Qui le piogge alluvionali ed il forte vento dell’evento calamitoso di due settimane fa hanno sradicato diversi alberi autoctoni ad alto fusto, facendoli cadere sui monumenti che insistono nell’area. Episodi che hanno compromesso la stabilità dei rimanenti monumenti sparsi all’interno del parco archeologico.

Danni nell’Area archeologica di Cava Ispica.

Qui, nella grande area archeologica, i sopralluoghi effettuati dai responsabili della Sovrintendenza ai beni culturali ed ambientali cui fa riferimento il parco archeologico di Kamarina e Cava Ispica, hanno permesso di riscontrare danni alle “Catacombe della Larderia” e nella “Grotta di San Nicola”, testimonianza unica di affreschi bizantini, che sono state invase dall’acqua, che ha ricoperto interamente le tombe presenti. Danni pure all’habitat del parco con l’alluvione che ha causato smottamenti di terreno. Caduti pezzi di muri a secco e steccati di protezione. Si conta anche lo straripamento del fiume che costeggia l’area archeologica, spazzando via la rete di recinzione posta a confine con lo stesso, per circa 500 metri lineari.

Le speranze in un intervento della Regione per intervenire

“Si confida nell’intervento del Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e nell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, che ha già dato mandato al Dipartimento Regionale della Protezione Civile di valutare le condizioni degli interventi, correlati alla tipologia ed intensità dei danni procurati dagli eventi meteorici avversi, per ripristinare in tempi brevi la piena funzionalità del Parco archeologico di Kamarina e Cava Ispica”, afferma l’architetto Buzzone, nella sua
parco.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it