SETTANTA KILOGRAMMI DI MARJUANA, UN ARRESTO A COMISO

Un notevole quantitativo di droga,  ben settanta chili di marijuana, ben nascosti all’interno di un vivaio a due chilometri da Comiso. Le manette sono scattate per il proprietario dell’azienda, Antonio Maugeri di sessantuno anni, che adesso dovrà rispondere all’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

“ L’operazione è particolarmente importante- ha detto il questore Filippo Barboso, durante la conferenza stampa- specie se letta unitamente a quelle recenti che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di droga. Il contesto è impensabile perché occultata da una stanza nascosta all’interno del vivaio. Tutto lascia presupporre ad una vera e propria organizzazione forse collegata con quella di prima. La polizia di Stato è in primo piano in questa lotta alla droga e sta togliendo dal mercato grossi quantitativi di una sostanza che sicuramente per Natale avrebbe invaso la nostra zona”.

Per i dettagli, la parola è passata al capo della squadra mobile, Francesco Marino.

“ L’arrestato non ha mai fatto parte di organizzazioni facenti parte del traffico di stupefacenti- afferma Marino-la peculiarità è che si tratta di un imprenditore, il cui vivaio abbiamo cominciato ad osservare sin dal giugno di quest’anno quando vennero arrestati due pregiudicati, Saccone e Bellassai perché trovati in possesso di droga, proprio all’interno dello stesso vivaio. Un’indagine durata mesi, alla fine della quale si è riusciti a trovare questa stanza, perfettamente mimetizzata con la vegetazione, all’interno della quale si trovava la droga che abbiamo trovato”.

Un piccolo bunker, insomma, dove già la sostanza stupefacente era pronta per essere smerciata.

“ Dopo gli arresti del mese di giugno- aggiunge Rosario Amarù, dirigente del commissariato di Comiso- c’è stata un’ostinazione  da parte nostra a continuare a cercare in quel posto e non è stato facile farlo data la vastità del terreno del vivaio che non è neppure pianeggiante. Grande sorpresa quindi rispetto a ciò che si è trovato”.

Le indagini continuano serrate da parte della polizia; tanti i punti da chiarire ancora, come quello riguardante il ruolo dell’arrestato nell’intera vicenda e se il quantitativo di droga sequestrato sia stato coltivato nello stesso posto dove è stato trovato. 

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