È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SABATO LETTERARIO SULLA POESIA DI PISANA
11 Nov 2013 10:56
“Poesia corposa, di ampia e robusta struttura, che interroga e si interroga, sapendo già che mai rivelerà l’irrivelabile”; poesia poggiata sul gioco tecnico delle metafore e delle figure di pensiero, sull’uso di coppie oppositive ‘luce-Luci’, ‘notte-Notte’, ‘tempo-Tempo’, delle assonanze e del paradosso ossimorico, che tengono su l’invenzione poetica anche col ricorso a qualche opportuno neologismo”: così il critico letterario Giovanni Occhipinti ha definito la poesia di Domenico Pisana, su cui il Caffè Letterario Quasimodo di Modica ha voluto riflettere lo scorso sabato per celebrare il trentennio poetico del suo presidente, caratterizzato da sei raccolte poetiche già edite e che hanno trovato sintesi in un’opera che le include tutte, “Poesie – parole oltre il tempo 1985-2008”.
Una serata vissuta in modo inteso e attento dal numeroso pubblico affluito a Palazzo della Cultura, che ha visto, fra l’altro, la presenza di poeti, scrittori e artisti sia dell’area ragusana che dall’area siracusana. L’incontro, che è stato introdotto da Lucia Trombadore con la puntualizzazione di alcune categorie fondanti della poetica di Pisana, quali il tempo, l’impegno intellettuale e civile, si è incentrata particolarmente sull’ultima silloge inedita dal titolo “Tra naufragio e speranza”. “Pisana ci ricorda – ha affermato lo scrittore Andrea Guastella – che proprio quando le certezze naufragano , quando la zattera dell’umanità è scossa dai marosi di una violenta tempesta, si avvista, da lontano, una nave ospedale pronta a correrci in aiuto. E’ allora che la notte oscura dello spirito si muta in epifania del trascendente, dell’infinito. E ‘la speranza – come dice un verso di Pisana – resiste alle molestie della notte’; i suoi versi chiari, lucidi, incidono come laser sulla carne putrefatta della nostra contraddittorietà umana”.
La lettura di parecchie poesie da parte di Giorgio Sparacino e Daniele Voi e le composizioni musicali del pianista Sergio Carrubba hanno dato un particolare tocco emotivo alla serata, che si è conclusa con l’intervento di Pisana il quale ha risposto ad alcune domande postegli da Occhipinti in ordine al significato di naufragio e speranza. “Credo – ha affermato Domenico Pisana – di essere una persona eclettica che scrive su vari ambiti della cultura, ma ciò che amo soprattutto in me è la poesia, è il poeta. E come poeta sento dentro di me la sofferenza di questa società post moderna configurata come ‘condizioni di crisi’ dove i conflitti , le lacerazioni e le delegittimazioni tra uomo e uomo, tra l’uomo e Dio hanno determinato un soggettivismo relativistico negante ogni fondamento e ogni valore. Nei miei versi c’è la sofferenza di chi si accorge che è caduta ogni fiducia nella morale, nella politica, nelle istituzioni, nella storiografia e che vive in un’atmosfera di tramonto, senza entusiasmi e senza speranza. I miei versi denunciano una antropologia incapace di immaginare un futuro e, pertanto, si propongono di indicare nel ritorno a Dio e alla Trascendenza, nel riconoscimento dell’alterità la direzione di marcia per ritornare dal buio e aprirsi alla speranza”
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