È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
RIQUALIFICAZIONE DEL QUARTIERE “VIGNAZZA” DI MODICA, L’ASSOCIAZIONE TERRITORIO SPIEGA LE RAGIONI DEL NO ED ELABORA PROPOSTE ALTERNATIVE
11 Giu 2012 13:10
L’Associazione Territorio torna a discutere della riqualificazione urbana del quartiere Vignazza di Modica: dopo la conferenza stampa dello scorso 1 giugno infatti nell’abituale riunione settimanale i consiglieri comunali Colombo e Nigro insieme ad alcuni dei componenti del coordinamento cittadino, fra i quali Giorgio Civello, Antonio Giannone, Giovanni Piccitto e Nino Denaro, sono tornati sull’argomento.
L’associazione fondata da Nello Dipasquale ha ribadito le ragioni per cui la zona non dovrebbe essere riqualificata: la procedura sembra infatti poco chiara, fatta in fretta e in un ristrettissimo periodo estivo che va dal 9 agosto al 6 settembre 2010, giornate queste di solito dedicate alle ferie quindi sicuramente il tutto risulterà fatto con poca attenzione.
Sindaco e Amministrazione PD–MPA non hanno dato inoltre la dovuta ed ampia informazione-pubblicità al Bando facendo apparire molto strano che invece in altri Comuni della Sicilia, alcuni anche della Provincia di Ragusa, sempre per lo stesso bando regionale, abbiano partecipato diversi privati, mentre a Modica è stata presentata una sola proposta.
I principi basilari che hanno ispirato il bando della regione non sono poi stati rispettati dal momento che non si tratta di “riqualificazione e recupero urbano di un’area degradata”, bensì di una “cementificazione invasiva a ridosso di un alveo, spacciata per riqualificazione”. Presentando così il progetto l’operazione comporta enormi vantaggi economici per l’impresa privata mentre quelli per la città risultano essere inesistenti, fatta eccezione per qualche miglioria della viabilità nel quartiere. Senza contare i probabili danni per le casse comunali, fortissime sono le perplessità che venga garantita la sicurezza per i cittadini tutti, non solo per i residenti, viste le condizioni dell’alveo e soprattutto per il fatto che nel progetto non è prevista nessuna opera di bonifica e messa in sicurezza di questo.
“Riteniamo imprescindibile – dicono i portavoce dell’Associazione Territorio – e lo chiediamo con forza, che il progetto venga subito sottoposto all’approvazione di tutti gli enti locali competenti in materia: Soprintendenza, Genio Civile, Ispettorato Forestale, Dipartimento Provinciale di Protezione Civile e vista la natura del progetto riteniamo sia obbligatorio il preventivo parere dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente in materia di Valutazione Ambientale Strategica – VAS”.
Non solo critiche distruttive ma anche proposte alternative che possano in qualche modo contribuire a recuperare e consegnare alla città di Modica l’ex Foro Boario modificato e completato come si deve: secondo Territorio il progetto dovrebbe essere trasformato in un reale “recupero e ripristino conservativo dell’area e del patrimonio edilizio esistente” prevedendo però le opere di urbanizzazione realmente necessarie al quartiere e non quelle finalizzate a poter costruire sette palazzi.
Dovrebbe inoltre essere completato solo il tratto di alveo coperto già esistente, rendendolo fruibile sia per i pedoni e sia per le autovetture, prevedendo lo sbocco sulla Via Modica Noto-Frigintini e se possibile anche nel terreno del comune a ridosso del “Serbatoio mulinelli o zona limitrofa”, il tutto senza prolungare la copertura dell’alveo ripristinandolo con le linee di naturale declivio bonificando anche l’intero tratto a monte fino alla Contrada Rassabbia – Frigintini dove nasce appunto il torrente.
Infine dovrebbe essere censiti e regolarizzati tutti gli accessi esistenti nell’alveo e qualora necessario chiudere quelli che ostacolano il normale deflusso delle acque prevedendo, almeno una volta all’anno, la pulizia straordinaria dell’intero tratto dell’alveo.
Ma il finanziamento pubblico pare che non possa essere delocalizzato e per ottenere la quota di contributo regionale è necessario realizzare degli alloggi di edilizia convenzionata a canone sostenibile: l’Associazione ritiene dunque che si possa evitare la costruzione degli oramai famosi sette palazzi proponendo invece di recuperare il patrimonio edilizio esistente nell’area dell’ex foro boario (locali dell’ex macello e fabbricati vari di proprietà del Comune) trasformandoli in alloggi abitativi a canone sostenibile e per la parte residua in locali per servizi ai cittadini (uffici comunali, centro giovani, centro anziani, locali scolastici e tanto altro.
Sarebbe utile poi applicare la compensazione urbanistica, prevista nel bando della regione, concedendo al privato di poter costruire gli altri alloggi a canone sostenibile e liberi in un’altra parte della città, con la condizione che sia un intervento di edilizia “semi intensiva”, cioè villette a schiera bifamiliari, di modesta entità, massimo due piani fuori terra e soprattutto con l’obbligo di realizzare aree a verde, pubblico e privato, nel rispetto degli standard di legge.
“Queste ed altre nostre idee e proposte – dichiarano i consiglieri Colombo e Nigro – saranno comunque oggetto di emendamenti se il progetto dovesse arrivare in consiglio e nel caso di bocciatura da parte degli enti di tutela o del consiglio comunale. Noi di Territorio presenteremo una nostra proposta di recupero e riqualificazione essendo certi che ci sono varie possibilità per farlo diversamente da quello che pensa il Sindaco Buscema che in un recente incontro pubblico ha dichiarato che l’ex foro boario, la vignazza, è così da cinquanta anni e se non si farà questo progetto rimarrà così per altri cinquanta anni. Noi di Territorio la pensiamo molto diversamente dal Sindaco Buscema e lo dimostreremo.”
Le conclusioni della riunione sono state affidate a Giorgio Civello che ha lanciato un appello a tutto il consiglio comunale affinché al momento dell’eventuale voto in aula si valuti attentamente e con senso di responsabilità questo progetto, certi che debba prevalere sempre e su tutto l’interesse della collettività, la sicurezza e la tutela dei cittadini tutti: “Visto che l’argomento è di rilevante importanza per l’intera città come dimostrato dalle diverse prese di posizione in questi mesi da parte di moltissimi cittadini, associazioni, partiti – ha affermato Civello – riteniamo che sia doveroso un confronto pubblico e per questo attraverso i nostri consiglieri di riferimento chiederemo nei prossimi giorni un consiglio comunale aperto per dare voce a tutti e per trovare la soluzione migliore possibile”.
© Riproduzione riservata