RAGUSA: TREDICI LISTE PER 6 CANDIDATI A SINDACO

In attesa della verifica formale delle candidature da parte della Commissione elettorale, si può considerare aperta ufficialmente la corsa per l’elezione del nuovo Sindaco e dei componenti il Consiglio Comunale.

Per come era stato preannunciato, sei i candidati alla poltrona di Primo Cittadino mentre tredici sono le liste per la formazione del civico consesso.

Sono sostenuti da una sola lista i candidati a Sindaco Giovanni Iacono (lista ‘Partecipiamo’), Federico Piccitto (Movimento 5 stelle), Enrico Platania (Movimento Città). Due liste (Idee per Ragusa e Costruiamo il Futuro ) sono a sostegno del candidato Francesco Barone, tre liste (PDL, Ragusa Protagonista e Movimento Civico Ibleo ) sostengono il candidato Franco Antoci mentre ben 5 liste appoggiano il candidato Giovanni Cosentini (Territorio, Megafono-lista Crocetta, Ragusa Domani, PD e UDC).

Quasi 400 candidati che si contenderanno le 30 poltrone dio consigliere. Balza all’occhio la quasi totale scomparsa dei partiti tradizionali, resistono solo PD, PDL e UDC, a tutto vantaggio di movimenti e liste civiche che, però, in ogni caso accolgono, al loro interno diversi esponenti delle formazioni scomparse.

Le liste vedono la quasi totale riproposizione dell’attuale Consiglio Comunale, i cui componenti, evidentemente, non hanno considerato conclusa la loro missione a favore della Città, complice la fine anticipata della sindacatura. Fatta eccezione per questi consiglieri, e per qualche altro volto noto della politica ragusana, non ci sono iblei illustri o notabili, a differenza di quanto avvenuto per la scelta degli assessori designati che vede un parterre occupato anche da volti noti a livello nazionale.

Si nota, in ogni caso, una consistente presenza di giovani che depone a favore del tanto auspicato rinnovamento della politica.

Come è tradizione resta lacunosa la comunicazione elettorale in merito ai curriculum e alle competenze dei vari candidati al Consiglio comunale, per molti dei quali non è possibile risalire all’attività lavorativa, ai settori di competenza e alle aree di interesse, neanche consultando i siti e i blog dei partiti e dei movimenti.

Al contrario sarebbe interessante, al di là delle consuete pubblicità elettorali e dei fac-simile, conoscere il candidato e poter apprezzare gli elementi caratterizzanti che connotano un profilo versato alla gestione della res pubblica.

La assegnazione dei seggi, 30 al Comune di Ragusa, avverrà secondo la complicata legge elettorale che prevede, in linea di massima, secondo le attuali normative, l’assegnazione di un premio di maggioranza al partito o movimento o alla coalizione a sostegno del Sindaco eletto.

In particolare, nella nostra città, trattandosi di comune con numero di abitanti superiore a 15.000, il premio viene attribuito se la lista collegata al Sindaco vincente non ha già raggiunto o superato la quota-seggi del premio con la sola ripartizione proporzionale e ha, inoltre, ottenuto (in caso di elezione del Sindaco al primo turno) almeno il 40 per cento dei voti e nessun altra lista ha superato il 50 per cento dei voti validi.

Nell’eventuale ballottaggio il premio viene attribuito se la lista o il gruppo collegato al Sindaco vincente non ha già raggiunto la quota-seggi del premio con la sola ripartizione proporzionale e nessun altra lista o gruppo di liste ha superato al primo turno il 50 per cento dei voti validi.

I seggi spettanti a un gruppo di liste vengono ripartiti tra le liste che compongono il gruppo in proporzione alle rispettive cifre elettorali, utilizzando il metodo d’Hondt.

In caso di ballottaggio le operazioni di attribuzione dei seggi, comunque analoghe a quelle del primo turno, tengono conto dei collegamenti con ulteriori liste eventualmente dichiarate dai candidati alla carica di sindaco, a seguito di nuove ulteriori alleanze. In generale, per il Comune di Ragusa, il premio di maggioranza prevede una assegnazione di almeno 18 seggi alla coalizione vincente.

In ossequio alle nuove norme, approvate di recente, è imposta la presenza di donne fra i candidati delle liste, nella misura di almeno un terzo. Inoltre ciascun elettore può esprimere sino ad un massimo di due voti di preferenza per candidati della lista da lui votata: nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena la nullità della seconda preferenza.

 

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