Ragusa, Territorio: servono interventi per gli affitti nell’emergenza coronavirus

Una nota di Michele Tasca, segretario cittadino di Territorio, a nome del Direttivo del Movimento politico che ha analizzato gli effetti, in città, dell’emergenza economico sociale che si è determinata.

“L’emergenza coronavirus in Sicilia è limitata dal numero basso dei contagi, rispetto alla popolazione e, nonostante una gestione della sanità fallimentare, si può dire che il numero relativamente basso di pazienti ha evitato una ecatombe, come in altre parti d’Italia, grazie, soprattutto alla grande professionalità e dedizione dei medici e degli operatori sanitari.

Una emergenza sanitaria contenuta, che per merito dell’assessore non si può definire sotto controllo, non risparmia, però gli effetti in campo economico e sociale.

Gli effetti delle misure imposte dal governo nazionale, aggravati dalle misure ancor più restrittive che in Sicilia ha imposto il Presidente della Regione Musumeci, si fanno sentire su tutte le fasce della popolazione.

Nel corso di un Direttivo di Territorio, in videochiamata, sono emerse le diverse criticità in ordine alla fruizione delle misure agevolative previste dai decreti del governo nazionale, determinate, per la gran parte dalla burocrazia e dall’atteggiamento ostativo delle banche, anche se si deve dire che, per ogni misura elargita, emergono paletti di tutti i tipi che non favoriscono una diffusione fluida degli aiuti.

Sono, comunque, arrivati i sostanziosi aiuti per i Comuni che hanno permesso di venire incontro all’emergenza alimentare, si muove qualcosa, finalmente per i 600 euro alle partite iVA e ai professionisti, si è messo in moto il decreto liquidità che si traduce nella possibilità di accedere al credito in maniera agevolata.

Finora assente la regione, tanti annunci, tanti proclami, solo in queste ore stanno cominciando ad arrivare le prime quote irrisorie, ai Comuni, dei 100 milioni promessi.

Parziali  e limitate nel tempo, per ora, le agevolazioni fiscali.

Resta sul tappeto, come nodo irrisolto, per molte famiglie e per moltissime imprese, il nodo degli affitti, nei confronti dei quali non è stato adottato nessun provvedimento.

Famiglie e imprese si trovano davanti alla scadenza di aprile, qualcuno ha potuto fare fronte a quella di marzo, ma senza un intervento determinante delle istituzioni la situazione è destinata ad aggravarsi in maniera irreversibile.

In mancanza di misure dedicate, dovrebbe essere il Comune a venire incontro alle esigenze non più procrastinabili.

Il Direttivo di Territorio Ragusa, analizzando, dall’esterno, la situazione degli aiuti raccolti dal Comune di Ragusa, ha verificato che della quota dei 538.000 euro dello Stato, per aiuti alimentari, sono stati spesi circa 60/70.000 euro, ai quali si aggiungono circa altri 100.000 euro di aiuti erogati da cittadini e imprese.

A questo budget, si dovrebbero aggiungere, trattandosi della Regione il condizionale è d’obbligo, le somme in quota dei cento milioni promessi da Musumeci che, per chi  non lo sapesse, sono stati fissati in un milione e 500 mila euro, poco meno.

Sono somme notevoli che, oltre che per l’emergenza alimentare, possono servire per le necessità importanti di famiglie e imprese, quali possono essere anche gli affitti.

Occorre he l’amministrazione comunale di Ragusa valuti la possibilità di intervenire in tal senso, con misure concrete, valutando, intanto, il volume delle richieste e adottando una strategia mirata per venire incontro a questa importante problematica, sollecitando, nel contempo, i governi centrale e regionale a fissare delle misure agevolative che possano sostituire i Comuni nell’intervento assistenziale.

In ogni caso, sarebbe d’uopo che il Sindaco Cassì, e gli amministratori coinvolti nell’emergenza, relazionassero sullo stato degli interventi e, soprattutto, sulle strategie per gli aiuti alle famiglie e alle imprese.

 

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