È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
QUANDO LA CASA DIVENTA UN SIMBOLO PER LA CITTÀ
25 Giu 2014 05:27
E’ passata una settimana dall’inizio e ormai ci si conosce … C’è il clima della festa vera, fatta di cose semplici e quotidiane, a Crisci ranni, con i cento e più ragazzi del Grest e i quaranta tra animatori e volontari che aiutano. E vanno ricordati, per questa capacità di aggregare in modo significativo i ragazzi e i giovani, tutti i Grest che in questo periodo parrocchie e oratori promuovono per dare all’estate il tono della gioia vera: la gioia di incontrarsi, la gioia di coltivare valori, la gioia di abitare la città ritrovandone l’anima! I Grest quest’anno hanno, in molti casi, proprio il tema dell’abitare: tema dell’uomo, che nella casa coltiva i suoi affetti; tema di Dio, che ha preso “casa” in mezzo agli uomini. E poi accade che ci sono case particolarmente significative. Che i ragazzi del Grest hanno voluto conoscere. E, così, dividendosi in gruppi, ne hanno visitate due particolarmente ricche di valenze spirituali e sociali: la Casa di Nino Baglieri e la Casa don Puglisi. La Casa di Nino Baglieri è ancora ricca di ricordi del paraplegico che scriveva con la bocca e che, pur non potendosi muovere, era in rapporto con tanta gente, nella città e nel mondo. Esempio di una fede coraggiosa, alla sua morte gli furono messe le scarpette da corsa, per una corsa nel cielo che si è anche concretizzata nel processo di beatificazione avviato dalla diocesi di Noto e dalla famiglia salesiana. Quella di Nino Baglieri oggi è casa di preghiera e di riconoscimento di una città che attorno alla croce – la croce della vita, la croce che è sinonimo di debolezza e sofferenza o di martirio – si ritrova in una comunione più profonda, immergendosi nel mistero di un Dio che non abbandona mai, che cammina risorto accanto ad ogni uomo ma sempre portando i segni della passione. E poi la Casa don Puglisi, da ventiquattro anni ormai luogo di accoglienza per mamme e bambini, con attorno anche focacceria e laboratorio per l’inserimento lavorativo ma anche per un sostegno alla Casa. Per i bambini del Grest la Casa don Puglisi è apparsa anzitutto una grande Casa, in cui si vive l’affetto, fondati sulla roccia della Parola di Dio come evoca la cappella collocata quasi a fondamento del resto. E con uno sguardo largo sulla città come quello che si può ritrovare salendo nella terrazza, uno sguardo con cui si abbraccia l’intera città. Una Casa, ancora, al cui centro c’è la relazione, e ciò che la relazione comporta: attenzione, cura educativa, correzione e perdono, cammino insieme. Una Casa, infine, che c’è grazie ad una corale solidarietà, una Casa costruita pezzo dopo pezzo con l’apporto di tanti amici. Dopo queste due visite il Grest continua con la consapevolezza che abitare non è solo occupare un alloggio ma costruire ambienti belli, ricchi di calore e di fede. Pensando così, come Casa comune in cui ci si vuole bene, l’intera città.
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