POLITICA RAGUSANA TRA UTOPIA E REALTA’

Ecco, che cosa ho scritto su un post, diretto al nostro profilo “RIGENERARE LA DEMOCRAZIA” del nostro Movimento, su facebook: “possono i sogni condizionare e determinare la giornata? Ho sognato che i nostri ideali si realizzavano, che determinavamo la politica nazionale e che i muri di gomma diventavano persone in carne ed ossa, che colloquiavano e dicevano il loro pensiero, senza imporre. Un mondo rovesciato,insomma, un mondo dove tutti eravamo persone alla pari. Un’ Eden o un sogno? Qualcuno ha scritto che siamo come in quella canzone, “Eravamo quattro amici al bar che pensavano di cambiare il mondo” . Se la vita non avesse le utopie, non varrebbe la pena di viverla”
E’ questo che manca, oggi, alla politica, anche ragusana, la dimensione utopistica, non tanto le ideologie, che darebbero maggiore ingessatura ai partiti. Quello che manca è lo spessore, anche se qualcuno, senza fare nomi, mi disse,una volta, “Adornato, ce la farà? Maria,troppo filosofo!”. Ci si chiede se la politica si debba ridurre a tatticismi, a crude realtà, e interventi pratici. Neanche Machiavelli lo faceva nel suo trattato, tanto moderno, tanto realistico, che inviterei la classe politica a leggere con attenzione.
La politica è diventata opportunità,opportunismo, vendita delle vacche in un mercato comunale. I vincitori si sentono forti dei voti, che, a volte, si concretizzano per piccoli piaceri  fatti, promesse, magari non realizzati, dello stile “Se vinceremo noi, vedrai che cosa otterrai!”
Triste storia, ma reale, che fa sempre comodo, almeno immediatamente, non appena,invece, c’è una coscienza, questa si sgonfia come un palloncino nelle mani di un bambino!
Ma l’elettorato, quando maturerà,  quando voterà ,ad esempio, perché legge un programma, e non solo i titoli in grassetto.
Qui sta il problema, tra il fare una politica spicciola, a volte miope, e una con la “P” maiuscola.
Questo è il dilemma!

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